BeatoDi Enzo Gabrieli

Uno di noi all’onore degli altari, un parroco santo. È il primo ad essere beatificato in Calabria, non è primo in paradiso.
Attraverso la sua testimonianza ci è dato però di cogliere dalla Chiesa la bellezza del ministero sacerdotale che in tante contrade i nostri sacerdoti vivono ed hanno vissuto. Pionieri dell’amore di Dio, annunciatori dell’Altro che si fa vicino e si fa conoscere, che mostra il suo volto con semplicità, condividendo la storia del suo popolo. I parroci, proprio loro, si fanno portatori, volto, mani, della tenerezza e della semplicità di Dio, soprattutto quando, liberi da schemi e strutture volano alto, senza compromessi, e con loro fanno volare le comunità.

Quanti preti santi nelle nostre parrocchie, quanti sono stati e sono volto di Dio, voce profetica dolce o austera, che mediata dalla storia personale scandisce i passi del gregge affidatogli.

Oggi, ma soprattutto ai tempi di Francesco Maria Greco, un parroco sposava quel popolo, restava anni in una contrada ricca o povera, facendosi voce per i senza voce, facendosi carezza per gli afflitti, riferimento per la comunità. Nel parroco beato vogliamo recuperare la testimonianza di tutti i nostri parroci, che da servi buoni e fedeli hanno già ricevuto il premio dopo aver fatto tutto quanto era nelle loro umane possibilità. La preghiera orante, l’offerta silenziosa, il ministero a volte incompreso, l’ardore di correre dai poveri e dai deboli, la tenerezza di assistere l’ammalato, la fedeltà di restare anche quando tutto sembra crollare.

Francesco Maria Greco ricorderà a noi sacerdoti che tra la Chiesa e il confessionale, tra il capezzale dell’ammalato e la strada, tra le pagine dei libri da studiare e l’amore per Gesù e la Madonna, sta la via della nostra santità, sta la spiritualità del presbitero che si santifica pregando e servendo i suoi fratelli.

Oggi, più che mai, è attuale il messaggio di questo parroco di Calabria che ha reso “saporita e gustosa” la sua vita sacerdotale. Avvicinandoci a lui sembra concretizzarsi la visione che papa Francesco ci ha invitato a fare: “Avviciniamoci, quasi in punta di piedi, a qualcuno dei tanti parroci che si spendono nelle nostre comunità; lasciamo che il volto di uno di loro passi davanti agli occhi del nostro cuore e chiediamoci con semplicità: che cosa ne rende saporita la vita? Per chi e per che cosa impegna il suo servizio? Qual è la ragione ultima del suo donarsi?”. Lui si è donato, ha riempito la sua vita di Dio è risplende nella bellezza della sua gloria.

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