VaticanoL’obiettivo principale dell’Istituto per le opere di religione (Ior) “è aiutare il Santo Padre, aiutare la Chiesa e la sua opera”, ed “è un’istituzione finanziaria che difficilmente potrebbe essere più trasparente ed efficiente di quanto lo sia oggi”. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto, Jean-Baptiste Douville de Franssu, intervenuto con il direttore generale Gian Franco Mammì ad un incontro con due giornalisti de L’Osservatore Romano e di Radio Vaticana, in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale 2015. Due, ha spiegato de Franssu, come riferisce Radio Vaticana, le principali attività dello Ior: pagamenti e servizi gestionali. “Penso – ha detto – che il ruolo che svolge per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano sia di grande importanza perché permette ai diversi elementi della economia del Vaticano di funzionare”. “Oggi lo Ior è assolutamente ‘pulito’”, ha confermato Mammì. “È stata fatta una grande attività di riordino di tutta la clientela, sulla base di una regolamentazione oggi molto precisa: regolamentazione che ha determinato procedure e regole certe, con griglie normative e procedurali assolutamente efficaci”. È stato costituito “un presidio, dal quale sarà impossibile poter tornare indietro”. Per quanto riguarda gli investimenti in compagnie di carburanti fossili, de Franssu assicura che “è molto limitata: l’1,7 per cento. E in questo 1,7 per cento non c’è alcuna società che faccia qualcosa contro l’insegnamento della Laudato si’”.

“È impossibile – aggiunge rispondendo a un’altra domanda – riciclare denaro allo Ior. Può essere accaduto in passato” ma “nel momento in cui si ha una definizione molto precisa di quale cliente possa avere un conto”, non tutti possono farlo perché “le regole sono molto severe”. A questo si aggiungono gli accordi fiscali “con vari Paesi, dove i clienti sono domiciliati, allora chiunque volesse usare un conto per riciclare del denaro, l’ultimo posto in cui vorrebbe andare, sarebbe lo Ior”. L’Istituto è inoltre impegnato nel “combattere il riciclaggio di denaro”. Lo Ior deve fornire informazioni al Consiglio per l’economia su base annua attraverso il Rapporto annuale. Il più alto organismo di supervisione è la Commissione dei cardinali “con la quale c’è un buon rapporto e un sempre più stretto coordinamento”.

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