L’arte dal volto misericordioso. Si potrebbe riassumere così l’iniziativa a scopo benefico presentata ieri nel Salone Raffaello dei Musei Vaticani e promossa dalla Segreteria per la Comunicazione e dai Musei Vaticani, in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano e l’Officina della Comunicazione. “Christo’s box. Tra arte e misericordia. Un dono per Bangui”, il titolo dell’iniziativa: si tratta di un cofanetto con la serie in dvd “Alla scoperta dei Musei Vaticani” – prodotta dal Ctv e da Officina della Comunicazione – “impacchettato” dall’artista pop Christo, secondo la sua celebre tecnica. Sulla copertina del cofanetto, il volto di un personaggio dell’affresco di Raffaello “La Scuola di Atene”. Si tratta di un giovane, il cugino di Papa Giulio II dipinto accanto ad Aristotele, che ha colpito l’artista bulgaro-americano per la sua bella espressione.  L’originale sarà custodito dalla Segreteria per la Comunicazione mentre 300 cofanetti, numerati e firmati dall’artista, saranno venduti a mille euro ciascuno dalla casa d’aste Chistie’s. Per volontà del Papa, il ricavato sarà devoluto al poverissimo ospedale pediatrico di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, visitato dallo stesso Francesco durante il suo viaggio. “C’è il Centro Televisivo Vaticano, che ha prodotto questi documentari – spiega monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, a Radio Vaticana – c’è la generosità del maestro Christo, c’è una società – la Fai – che ha permesso queste opere d’arte, c’è una produzione esecutiva bergamasca. Tutto questo è confluito nel rendere possibile un atto di misericordia laddove il Papa ha aperto la prima Porta della Misericordia durante l’Anno Santo. Questa diventa un’opera molto importante e permetterà al Papa di tornare idealmente dove ha aperto la Porta della Misericordia e fare un gesto concreto di misericordia”.  A dicembre, il ricavato sarà dunque consegnato al nosocomio. A intervenire alla conferenza stampa, lo stesso artista Christo, attualmente impegnato in un’installazione sul Lago di Iseo, e il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che ha fatto notare come cinque secoli dopo un Papa, come Giulio II, che ha chiamato Raffaello per “Le Stanze”, un altro Papa – Francesco – usa Raffaello per un atto di misericordia, per sovvenire un ospedale pediatrico nel cuore più marginale, più dimenticato dell’Africa. Ci fa capire quante cose sono cambiate in appena cinque secoli!”. Nel suo viaggio nella Repubblica Centrafricana, Papa Francesco rimase molto colpito dal fatto che all’ospedale dedicato ai bambini mancasse la struttura per l’ossigeno e la rianimazione.

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