CellulareDi Francesco Morrone

“È ora di dare lavoro ai giovani: è una sfida di civiltà che non possiamo abbandonare”. Non usa giri di parole Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, per descrivere la missione di Cariplo Factory, il nuovo polo per l’innovazione digitale che nascerà a Milano e che potrà contare su un budget di 10 milioni di euro per i primi tre anni, in attesa di raddoppiarli con l’apporto di ulteriori investitori.

Il battesimo dell’iniziativa arriva nell’anno in cui la Fondazione festeggia i 25 anni di attività filantropica durante i quali ha realizzato, insieme con il mondo del non profit, oltre 30mila progetti, che prevedono un impegno di oltre 2 miliardi e 800 milioni di euro.

“Se ci pensiamo bene sono cifre davvero importanti – spiega Guzzetti – perché ci aiutano a comprendere cosa vuol dire concretamente fare filantropia. In questi ultimi anni abbiamo dedicato particolare attenzione ai giovani ricercatori, aiutandoli a far fiorire le loro idee”.

Il progetto, che unisce le potenzialità del profit e del non profit, avrà inizialmente sede in uno spazio di 500 metri quadri, per poi espandersi in uno definitivo di 1.500. In questo luogo i ragazzi troveranno l’ambiente e le persone giuste per trasformare in un’impresa le loro intuizioni: al proprio fianco avranno grandi professionisti che spiegheranno loro come muoversi e come migliorare. Alle start up più innovative, inoltre,

Cariplo Factory offrirà tutti i servizi tipici degli acceleratori d’impresa, che favoriscono l’incontro con gli investitori e combinano i servizi di incubazione con le giuste risorse e competenze. Tutto questo per fare in modo che le start up non solo possano nascere, ma soprattutto svilupparsi.

Secondo Guzzetti, “questo luogo diventerà un punto di atterraggio che creerà migliaia di opportunità di impiego. Abbiamo incontrato molti giovani con tanta voglia di mettersi in gioco e abbiamo capito che aspettano solo un’occasione. Ma anche qualcuno che sostenga i loro sogni”.

Tra gli obiettivi principali di Cariplo Factory c’è quello di

creare 10mila opportunità di lavoro per i giovani nei prossimi tre anni,

con la speranza di contribuire così ad arginare quella fuga di cervelli che ogni anno svuota il nostro Paese di potenziali Steve Jobs. Per farlo, però, sarà necessaria la giusta combinazione di saperi tra piccole e medie imprese, grandi aziende, imprese sociali, università e centri di ricerca. “Possiamo affermare senza dubbio – aggiunge il presidente – che Cariplo Factory è la chiusura naturale di un cerchio che abbiamo aperto anni fa con le nostre attività, spesso in partnership, e che ha messo al centro i giovani, il lavoro e l’innovazione tecnologica e sociale”.

Si parte già a giugno, allora, quando verrà lanciata “Grow it Up”, una piattaforma di Microsoft dedicata allo sviluppo delle start up italiane sui mercati internazionali. Perché, il più delle volte, il nodo principale per le giovani imprese è proprio quello di sapersi destreggiare con bravura nei grandi spazi dei mercati, riuscendo nell’impresa di competere con i Paesi tecnologicamente più avanzati. Ma accanto alla Cariplo, in questa nuova avventura ci saranno anche tanti altri attori molto importanti. Si tratta di aziende quali Fastweb, Terna e Novartis, con cui saranno avviati importanti progetti nell’ambito dell’energia e delle scienze della vita. Nel frattempo, altri accordi sono già stati stipulati con soggetti del calibro di Confcommercio, Confindustria e TechSoup Italia, per portare dentro Cariplo Factory la prosecuzione di iniziative già avviate. “Vogliamo che questo luogo rappresenti una miscela fatta di grandi professionisti, in cui pubblico e privato si fondono alla perfezione – conclude Guzzetti -. Lo ripeto ormai da anni, ma oggi abbiamo finalmente trovato la sintesi tra questi muri che mettono al centro un oggetto prezioso: il lavoro e i giovani”.

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