Siria“Aleppo è ormai una città totalmente lacerata dalla guerra. Città moribonda, città martire, città che sanguina a causa dell’odio…”. In un articolo di Ans-“Agenzia iNfo Salesiana”, don Pier Jabloyan, salesiano che ad Aleppo è nato e cresciuto, non sa più come definire la sua città. In un nuovo video-appello lanciato dall’opera salesiana nella città, don Jabloyan fa una richiesta: “Intensificare la vostra preghiera per noi in modo speciale in questo mese mariano”. “In città la situazione è molto drammatica e difficile. La popolazione non sa più cosa fare, tanti morti, tanti bombardamenti. Non ci sono più posti sicuri in città”, manifesta il salesiano dal cortile dell’oratorio, tristemente vuoto, dato che gli ultimi bombardamenti hanno portato anche alla sua chiusura, quando fino a pochi giorni fa almeno costituiva un’oasi di normalità per tanti bambini e adolescenti. Don Jabloyan supplica il sostegno nella preghiera “affinché per la intercessione materna di Maria SS.ma Ausiliatrice il Signore guardi questa terra ferita e doni a questa popolazione un po’ di pace”. In un post condiviso su Facebook lo stesso salesiano aggiunge: “La morte viene seminata tra bambini e giovani, vecchi e anziani, uomini e donne. Sembra che la lotta non vuole risparmiare nessuno… l’unico discorso che viene fatto tra la gente… è quello sulla morte”. Intanto i Salesiani del Medio Oriente invitano ad unirsi alla Giornata internazionale di preghiera per la pace ad Aleppo e in Siria, domenica prossima, 8 maggio. Per l’occasione è stato lanciato nelle principali lingue l’hashtag #con_Aleppo per raccogliere i messaggi di solidarietà e preghiera dal tutto il mondo.

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