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La gioia del servizio in Caritas del gruppo giovani di Monteprandone

San Nicolò Monteprandone

 

 

Di S. Travaglini

DIOCESI – I gruppi di giovani e giovanissimi della parrocchia San Nicolò di Monteprandone, accompagnati dal loro parroco Don Gianluca Pelliccioni si sono ritrovati a prestare servizio alla Caritas in modi differenti: i più grandi hanno prestato servizio alla mensa, mentre i più piccoli hanno svolto un lavoro di smistamento degli indumenti e raccolta di cibi per i bisognosi. Li abbiamo intervistati.

Da dove o da chi è partita l’idea di offrire un servizio in una struttura come la Caritas?
L’idea di prestare servizio in Caritas nasce come proposta dei ragazzi nell’anno liturgico 2014/2015 per aiutare il prossimo meno fortunato, poi riproposta in questo anno liturgico dopo aver discusso sul giubileo straordinario della misericordia e sulle opere di misericordia. Sembrava quindi doveroso che, dopo averne tanto discusso, i ragazzi facessero esperienza diretta del significato della misericordia. È stata un’esperienza indimenticabile, un’esperienza all’inizio piena di gioia e felicità ma allo stesso tempo commovente, forte e toccante. Appena arrivati eravamo spaventati, insicuri, ma con il passare del tempo ci siamo resi conto che non c’erano diversità tra noi e chi stava dall’altra parte del bancone, tra noi e chi ci tendeva la mano per ricevere un piatto di pasta caldo o un bel maglione. Come tutti noi, anche coloro che si rivolgono quotidianamente alla Caritas hanno il sorriso sulle labbra, nonostante i problemi che la vita ha posto sul loro cammino: sono anzi pieni di speranza per il futuro e molto attenti all’essenza della vita.

Ci sono stati dei momenti difficili nello svolgimento di questo servizio?
Difficile è stato rendersi conto che nella nostra diocesi ci fossero persone che hanno delle difficoltà, ma per fortuna ci sono cristiani consapevoli di tutto questo disposti ad aiutare concretamente.

È un’esperienza che consigliereste ai vostri amici educatori da proporre ad un altro gruppo di giovani?
Sicuramente è stata un’esperienza che ripeteremo e proporremo ad altri: ci ha unito molto come gruppo e abbiamo notato una crescita in alcuni dei ragazzi, ma soprattutto abbiamo goduto della presenza di Cristo in mezzo a noi.