di Patrizia Neroni

ACQUAVIVA PICENA – In vista delle celebrazioni del 25 aprile, festa comunemente chiamata della “Liberazione” ad Acquaviva Picena l’Ass.ne per la memoria storica Mariano Vulpiani ha tenuto una manifestazione in ricordo dei soldati e dei partigiani che hanno combattuto per la libertà. La mattinata di sabato 23 aprile è iniziata in piazza san Niccolò dove tutte le autorità civili, militari e religiose intervenute: il sindaco Rosetti, il vice sindaco Balletta, dott.ssa Monaldi della prefettura, l’assessore del comune di San Benedetto del Tronto Spadoni, il comandante di compagnia stazione carabinieri di Acquaviva Picena Petruzzi, il presidente CO.RE.COM. Colonnella, il presidente dell’ A.N.P.I. Perini,  la signora Lucia Vulpiani vedova Vulpiani nuora del partigiano Mariano Vulpiani, i membri dell’associazione e i bersaglieri della sezione di San Benedetto Rismondi e i membri dell’ass.ne Combattenti e Reduci di Acquaviva, si sono unite ai ragazzi delle classi 5° scuola primaria e 3° scuola secondaria dell’ ISC  di Acquaviva e alle loro insegnanti, per dirigersi davanti la casa del partigiano Vulpiani per deporre una corona d’alloro sotto la targa commemorativa. Corona preparata dai ragazzi e benedetta da padre Claudio Bonotan del convento agostiniano di Acquaviva. Il sindaco e la dott.ssa Monaldi hanno poi reso omaggio. Al termine tutti sono stati invitati a raggiungere l’Auditorium della BCC in via Boreale. Ad introdurre la conferenza è stata la signora Renata Napoletani: “Buongiorno e benvenuti a tutti, saluto le autorità presenti, i ragazzi e i loro insegnanti. Io faccio parte dell’Ass. Vulpiani e vi porto i saluti del Presidente Serafino Neroni che oggi non può essere qui presente per sopraggiunti impegni. Un doveroso ringraziamento al Presidente della BCC Aldo Mattioli per la sensibilità e la consueta disponibilità, sempre dimostrataci, nel metterci a disposizione l’Auditorium.  Ringrazio la dirigente scolastica prof.ssa Marziale per l’adesione alla manifestazione. Come ogni anno, dal 2004, celebriamo il 25 aprile festa della liberazione, ricordando l’evento che vide coinvolto il nostro concittadino Mariano Vulpiani insieme ai suoi figli Teodoro e Alduino. Egli vittima del nazifascismo avrà sicuramente sperato  nella liberazione da tutte le guerre, egli che si è ribellato come tanti altri alla negazione dei diritti fondamentali che ledono la dignità di ogni persona. Da sempre vogliamo coinvolgere i ragazzi, affinchè non vengano mai dimenticati gli sforzi e i sacrifici dei ragazzi di allora che per far trionfare la pace e la libertà non si sono tirati indietro e hanno messo a rischio la propria vita. Ora lascio la parola al sindaco Rosetti e in seguito ascolteremo l’avvocato  Lucio Olivieri che ha sostenuto a livello giuridico-legale le famiglie delle vittime Guido Spinozzi, Neutro Spinozzi, Mariano Vulpiani, Bruno Alessandri. La corona di alloro è stata preparata dai ragazzi della classe 3° della scuola secondaria aiutati dalle insegnanti.”

Il sindaco Rosetti nel suo intervento ha spiegato perché i giovani devono sentirsi parte dell’Europa: “Porto il saluto di tutta l’amm.ne comunale e rivolgo un sentito ringraziamento a tutte le autorità presenti per essere oggi qui con noi a ricordare i tragici ed eroici avvenimenti d’allora, che hanno permesso alla libertà e alla pace di trionfare. In questa settimana con i due sindaci dell’Unione dei Comuni mi è capitato di parlare d’Europa e di vivere in prima persona il lavoro della Commissione Europea a Bruxelles, sento di dire a tutti, ma mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, che l’Europa rappresenta la “Casa Comune” dove nonostante ognuno deve conservare le proprie tradizioni e la propria cultura, deve essere protagonista in prima persona. Tendono sempre a far vedere l’Europa in modo negativo, ma non è così l’Europa non è nata per questioni economiche, ma per evitare che i drammi come le due grandi Guerre Mondiali si ripetano. Io sono molto fiducioso del lavoro della Commissione Europea, che ogni giorno si impegna a garantire la pace e il bene comune. Vi ricordo inoltre che dovete sentirvi europei perché nell’Europa è il nostro futuro e voi ragazzi, siete il futuro.”  In seguito l’avv. Lucio Olivieri ha illustrato come era organizzata la lotta partigiana dell’epoca e perché è importante festeggiare il 25 aprile: “L’associazione è intitolata al partigiano acquavivano Mariano Vulpiani che catturato e torturato dai nazifascisti non tradì i suoi compagni, non raccontò nulla ai soldati tedeschi di ciò che egli sapeva sui partigiani. Anche i figli Teodoro e Alduino, appena adolescenti, furono anch’essi torturati e tenuti prigionieri in una cella vicino a quella del padre, ciò permise loro di parlarci per l’ultima volta. Pochi giorni dopo il loro padre scomparve e tuttora nonostante i tanti processi avviati, la famiglia non sa dove si trova il corpo del Vulpiani. Gli eredi del Vulpiani non hanno mai smesso di cercare il loro amato Mariano, si sono rivolti così all’avvocato Lucio Olivieri che dal processo ha ottenuto il riconoscimento per la famiglia Vulpiani. L’avvocato Olivieri ha sottolineato che molti morti, circa 10.000, si riscontrano tra le fila partigiane. Con l’arrivo delle prime truppe anglo-americane i soldati tedeschi cominciarono a ritirarsi, ma le rappresaglie si intensificavano e la gente comune si riuniva in organizzazioni che coagulandosi tra di loro diventarono una forza politica che poco dopo avrebbe dato vita alla democrazia. Militarmente gli attentati ai tedeschi che si ritiravano non erano necessari, ha proseguito l’avv. Olivieri, ma politicamente sì. Inoltre per capire bene perché nacque la lotta partigiana con il Fronte Nazionale di Liberazione è importante calarsi nelle menti delle persone dell’epoca. Il loro modo di vedere lo straniero invasore e la voglia di combatterlo. Era un situazione non sempre gestibile. Della lotta partigiana si ricorda particolarmente la strage delle Fosse Ardeatine e per quanto riguarda la zona del Piceno si ricordano le stragi di Castignano e Massignano. In quel periodo nacquero i primi due partiti principali di opposizione al fascismo: uno di Sandro Pertini e l’altro di Luigi Amendola, che diedero il via alla democrazia”. Della stessa opinione è stato il presidente dell’A.N.P.I : “Nelle menti degli anziani ora, quelli che erano i giovani in quella difficile epoca storica, è vivo il ricordo dello straniero invasore e ancora adesso quando sentono parlare un tedesco riaffiorano alla mente tutti i brutti ricordi. Quello che hanno vissuto ha segnato per sempre il loro carattere. Ritornando alla vicenda del Vulpiani, ricordo che il nipote Gabriele scrisse nel 2004 una lettera a Corrado Augias che più tardi gli rispose. Nelle due lettere si parlava di coraggio, di giustizia, di fratellanza, di affetto, di libertà, di pace e di democrazia. Dell’eterna lotta tra bene e male.”

I ragazzi hanno in seguito mostrato ai presenti il loro lavoro: interviste ai nonni, parenti e persone anziane che hanno con molta emozione voluto rispondere alle loro domande. Le insegnanti Orioli e Capocasa hanno affiancato i ragazzi nei lavori. In particolare l’alunna Maria Chiara Tassoni ha riaperto il vecchio taccuino ingiallito del nonno dove egli racconta minuziosamente la sua situazione: la guerra, la prigionia, i compagni, la speranza, la mancanza della famiglia e la voglia di ricominciare. Un’altra testimonianza è stata data dal signor Giovanni Colonnella, presente in sala, che in particolare ha ricordato l’evento del bombardamento ad Acquaviva in zona Abbadetta, perché nonostante tutte le sopraffazioni vissute dagli abitanti del paese non era così grave come in zone vicine. Ad Acquaviva le coltivazioni abbondanti permettevano alla popolazione di ottenere sempre qualcosa da mangiare e si ricorda un unico bombardamento, quello dell’Abbadetta appunto. La posizione, come ricorda il Colonnella, serviva ai tedeschi per controllare il territorio intorno e possibili attacchi dal mare. Al termine tutti i presenti sono stati invitati a prendere parte al ricco buffet.

 

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