votoREGIONE – “Sono soddisfatto del lavoro fatto dal Governo e dalle Regioni in questi mesi sul tema delle trivellazioni. Nella legge di stabilità 2016, in vigore dal 1 gennaio scorso, infatti, l’esecutivo nazionale ha inserito diverse di quelle richieste che alcuni Consigli regionali, compreso quello delle Marche, avevano sollevato, dando risposta a cinque dei sei quesiti. È vietato, infatti, fare nuove trivellazioni nelle aree marine protette e nel raggio delle 12 miglia dalla costa, con blocco di tutti i provvedimenti concessori dal 1 gennaio 2016, anche quelli già avviati ma non ancora giunti a compimento. Tra le altre proposte, già accolte, figurano inoltre: declassamento delle attività di trivellazione ( non più carattere strategico, di indifferibilità e urgenza), ma solo pubblica utilità; abrogazione della norma che consentiva al Governo di emanare il piano delle aree in cui sono consentite le attività di trivellazione; così Regioni e enti locali tornano ad avere voce in capitolo con la Conferenza Unificata; scomparsa della possibilità di proroga della fase di ricerca degli idrocarburi (6 anni) e della fase di coltivazione degli stessi (30 anni).

Disposizioni che hanno consentito il superamento di 5 dei 6 quesiti referendari presentati da alcuni Consigli regionali. Il quesito rimasto riguarda solo le trivellazioni già in essere e la durata delle loro concessioni.
Molte questioni, dunque, sono già state superate grazie al lavoro proficuo fatto in questi mesi dal Governo in collaborazione con le Regioni con i quesiti accolti. Il referendum riguarda un solo quesito, la durata delle concessioni entro le 12 miglia, un tema residuo. Quest’ultimo elemento chiuderà la partita, ma il grosso mi sembra già definito. Con il referendum, dunque, si completerà un percorso. Per questo domenica andrò a votare e voterò Si. Anzi voterò due Si, considerando che, nel mio comune di residenza, si voterà anche per il referendum per la fusione dei Comuni di Pesaro e Mombaroccio”.

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