IMideast Iraq Syria Refugeesl governo ceco ha sospeso un programma di accoglienza “selezionata” riservato a profughi iracheni cristiani costretti a lasciare le loro case nella Piana di Ninive caduta sotto il controllo dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh). La disposizione governativa, ufficializzata nella giornata di giovedì 7 aprile, è stata presa in reazione al tentativo messo in atto da 25 rifugiati cristiani che dopo essere arrivati nella Repubblica Ceca si erano trasferiti senza permesso in Germania, dove hanno presentato richiesta d’asilo dichiarando di volersi ricongiungere con parenti già residenti in città tedesche. L’iniziativa non autorizzata non è piaciuta al ministro degli interni della Repubblica Ceca Milan Chovanec, che via twitter ha riferito di aver chiesto alla polizia “di usare tutti i mezzi legali per fare in modo che queste persone, che hanno abusato della buona volontà della Repubblica ceca e dei suoi cittadini, siano rimandate in Iraq”. Il programma di accoglienza mirata per 153 cristiani iracheni, riferisce l’agenzia Fides, era stato organizzato dalla Ong Generace 21, e presentato come modello di una ricezione ordinata e “sicura” in Paesi europei dei profughi provenienti da aree di crisi dell’Africa e del Medio Oriente. I profughi coinvolti nel programma erano stati selezionati tra i rifugiati cristiani fuggiti dall’Iraq in Libano. Dall’inizio dell’anno, 89 di loro erano già giunti a piccoli gruppi nella Repubblica ceca. Il programma, rivolto specificamente a profughi cristiani, rappresentava un test implicitamente sintonizzato con le correnti di pensiero – attive soprattutto in alcuni Paesi dell’est europeo – che considerano i profughi cristiani come più “idonei” ad essere accolti in Europa, rispetto ai loro connazionali musulmani. Ma degli 89 cristiani giunti nella Repubblica ceca, negli ultimi giorni già 8 hanno chiesto e ottenuto di far ritorno in Iraq, dichiarando di provare nostalgia per la propria Patria e di trovarsi a disagio in un contesto culturale percepito come estraneo. Il governo ceco è tra quelli che si sono opposti alle proposte di ricollocazione dei rifugiati tra i Paesi europei secondo il sistema delle quote. I sondaggi rivelano che più del 60% dei cechi sono contrari ad accogliere anche profughi che fuggono da zone di guerra.

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