“Dobbiamo parlare di usure e non di usura. Non dobbiamo pensare che ce ne sia un solo tipo. C’è quella della criminalità organizzata ma anche quelle più subdole dei colletti bianchi e dei compro oro”. Francesco Giorgino, giornalista per il Tg di Rai 1, intervenuto a Bari al convegno “Usura, comunicazione, istituzioni” organizzato dalla Fondazione antiusura San Nicola e Ss. Medici e dalla Consulta nazionale antiusura, pone l’attenzione sul non lasciarsi traviare da un’idea antica di usura, informando sui personaggi oggi protagonisti di questa forma di estorsione: “Ci sono i singoli professionisti, l’usura bancaria e i prestiti di giornata – continua Giorgino –. E a farne le spese è il vecchio ceto medio. Sono loro i nuovi poveri che spesso, per risolvere guai finanziari si rivolgono alle banche. Quando però l’istituto non concede il prestito o se si saltano pagamenti si entra in una blacklist che impedisce di accedere ad altri finanziamenti. Ecco che allora molti ricorrono all’usura. Ma oggi ci sono forme legalizzate di usura. I negozi ‘compro oro’ ad esempio. La gente a causa dei debiti vende gli oggetti sentimentalmente più cari. Ed è tornata l’usura della porta accanto, il cosiddetto cravattaro, spesso un professionista incensurato che agisce da solo e presta illegalmente denaro”.

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