25680comunesanbenedettodeltronto_203805SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalla critica questa volta passo alle proposte. Alcuni partiti hanno fatto conoscere i loro programmi, altri li stanno preparando, voci dai gruppi sono incoraggianti e, ad onor del vero, stanno usando nu setacce bbune, come dicevano le nostre madri, si potrebbe avere quindi “fior di farina”.
Già, sicuramente, si è posto mano alla formulazione delle liste, ma prima che appaiono in pubblico mi permetto di dare alcuni suggerimenti, partendo dai valori del bene comune e del servizio, che sono connaturati con il fare politica.
In particolare oso chiedere a tutti i partiti che vogliono essere, come devono, anche eticamente motivati, di introdurre nella loro prassi interna tutti quei correttivi che favoriscano seriamente la vita democratica e tener presenti per i loro progetti alcuni punti che sono particolarmente richiesti dall’attuale momento storico:
– consentire la presentazione anche di candidati di gruppi sociali omogenei e che non siano solo di estrazione politica;
– inserire nelle liste candidati nuovi e moralmente “non chiacchierati”, con particolare attenzione per i giovani e per le donne, visto che troppo spesso vengono riciclati gli stessi nomi e non c’è apporto di idee e di proposte nuove;
– proscrivere decisamente il cumulo degli incarichi dichiarando anche l’incompatibilità tra incarichi politici e incarichi amministrativi;
– evitare che gli incarichi durino per più legislature;
– dare maggiore spazio e aiuto determinante ai gruppi del volontariato, con accoglienza non strumentale del principio di sussidiarietà;
– rendere maggiormente attive le norme statutarie, specialmente le norme che riguardano la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte fondamentali della vita comunitaria;
– introdurre il principio di verifiche periodiche pubbliche dei programmi;
– dare priorità alle politiche a favore della famiglia, minacciata da ingiustizie e immoralità e oggi anche dalla disoccupazione e dalla miseria; del mondo giovanile, indifeso e sfruttato in tanti modi; delle fasce più deboli della popolazione, istituendo per loro un sufficiente numero di centri di accoglienza e di ascolto;
– esercitare una politica seria verso gli immigrati e gli extracomunitari;
– impegnarsi ad operare contro le “mafie” di potere più o meno occulte, la piaga del clientelismo, le varie situazioni di malessere sociale;
– attuare una politica territoriale seria, con iniziative comprensoriali e con raccordi efficaci tra Comuni della costa e dell’entroterra, al fine di evitare dispersioni e inutili doppioni, ed anche fughe ed abbandoni;
– infine, lavorare per un’efficace unità tra i poli di S.Benedetto centro e Porto D’Ascoli, valorizzando al meglio le caratteristiche e il contributo di ognuno. Mi permetto, infine, di suggerire a chi avrà responsabilità politiche ed amministrative l’esercizio di alcune virtù fondamentali, quali il disinteresse personale, la lealtà nei rapporti umani, il rispetto della dignità degli altri, il senso della giustizia, il rifiuto della menzogna e della calunnia come strumento di lotta contro gli avversari, e magari anche contro chi si definisce impropriamente amico, la fortezza per non cedere al ricatto, la carità per assumere come proprie le necessità del prossimo, con chiara predilezione per gli ultimi, farsi voce per chi non l’ha.
Si chiede troppo?
Nel passato si è mancato molto in questa direzione. Lasciare un buon ricordo è gratificante.

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