“Ci aspettiamo poca gente per le celebrazioni di Pasqua ma siamo felici lo stesso. Infatti moltissimi nostri giovani cristiani potranno uscire da Gaza per queste feste: alcuni di loro non lo potevano fare da 8 anni. Quest’anno saranno loro a pregare per noi che restiamo nella Striscia al Santo Sepolcro”. Così il parroco della parrocchia latina di Gaza, P. Mario da Silva racconta al Sir lo spirito con cui la piccola comunità cristiana e cattolica si appresta a vivere le celebrazioni pasquali. “Su 890 richieste di permessi inoltrate alle autorità israeliane ne sono state accolte 850 – dice con soddisfazione il parroco – si avvera così il sogno di uscire dalla Striscia”. La grande gioia ha messo in secondo piano le difficoltà di vita dei gazawi. Tra coloro che hanno ricevuto il permesso di uscire c’è chi mostra sui social l’agognata autorizzazione. Ora avranno 45 giorni per l’ingresso in Israele. Secondo quanto riferito dal Patriarcato latino, era la prima volta quest’anno che la Chiesa Cattolica si occupava direttamente della richiesta dei permessi. Normalmente questo incarico era svolto dalla Chiesa Ortodossa. In occasione delle festività del Natale e di Pasqua l’autorità militare israeliana, che controlla gli ingressi e le uscite dal check point di Erez, è solita concedere questi permessi. Ma non a tutti. I giovani in particolare, sotto i 35 anni, non venivamo mai inclusi nelle liste degli autorizzati. “Non sapevamo quanti permessi sarebbero stati concessi – continua don Mario – e oggi la cosa più importante è che la maggioranza dei giovani cristiani ha ottenuto l’autorizzazione. Ringraziamo il Signore per i benefici che ci concede”.

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