Cardinale Bagnasco“I limiti e i peccati dei sacerdoti non devono offuscare la grandezza e la preziosità del Sacerdozio, che Gesù ha voluto perché nella sua Chiesa non manchi mai l’Eucaristia, il perdono, la fede autentica, il pastore che rende visibile – attraverso il suo povero volto – Cristo Buon Pastore”. Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia pronunciata oggi pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo in occasione della Messa del Giovedì Santo, inizio del Triduo di Pasqua. Il porporato ha poi domandato: “Credo io veramente che Gesù è presente, è il Dio-Con-noi, con-me? Credo veramente nel Sacerdozio?”. “Cari Amici – ha proseguito il porporato – la nostra risposta non può essere un semplice “sì”: non è, infatti, un sondaggio o un esame, ma è questione di vita”. Infatti, “con Lui o senza di Lui tutto cambia della nostra esistenza: il modo di pensare e di agire, di parlare e di amare. Senza, infatti, viene a mancare un orizzonte di infinito e una compagnia d’amore. Senza, la vita nostra si riduce ad una sequenza di attimi senza futuro e in solitudine, uno stanco andare”. Per questo, ha concluso, “ogni volta che passiamo davanti alle nostre chiese pensiamo a Gesù Eucaristia, ringraziamolo per la sua presenza, invochiamo la sua benedizione”. Durante il rito della Lavanda dei piedi, il cardinale Bagnasco ha lavato i piedi ad una coppia di sposi ed ai loro figli, ad alcuni migranti, a poveri e malati.

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