Di Simone Incicco e Susanna Faviani

GROTTAMMARE – Si è svolta solennemente la cerimonia di apertura delle “Quarant’ore di Adorazione” a Grottammare alle 4 del mattino di oggi.
La tradizione vorrebbe che ci fosse la Messa nella Chiesa di Santa Lucia, costruita dal pontefice Sisto V (1521-1590) sul suo umile luogo natale, ma per motivi strettamente logistici, negli ultimi anni viene officiata a San Giovanni Battista.

A presiedere il parroco Don Giorgio Carini che durante l’omelia ha affermato: “Dio ci ama di più quanto noi amiamo noi stessi. In questa settimana quando andremo a lavoro e riprenderemo i ritmi quotidiani, quel mondo che ci vuole schiavi facendoci credere dei Padri Eterni, ricordiamoci di questo momento, mettiamoci ai piedi di Gesù, baciamo quei piedi che hanno percorso la Via Crucis per amore nostro per portare quella croce con cui lui ha sconfitto quel male che ci tiene schiavi”.

Al termine della Concelebrazione, ci si è recati in corteo processionale, nel lento incedere silenzioso e frusciante delle vesti che è ancora buio, nel silenzio dell’alba, alla volta della Chiesa di Santa Lucia, dove era stata allestita, con la confraternita dell’Addolorata, la “macchina-apparato” carica di lumini e in mezzo, il protagonista, il Santissimo Esposto, manifestazione di Cristo incarnato in un’Ostia.

Nel lento scoccare delle quaranta ore il Santissimo non resta mai solo: si alternano giorno e notte fino al martedì successivo, i gruppi dei ragazzi, dei giovani della Diocesi, gli scout, l’ACR, le comunità neocatecumenali, la confraternita dell’Addolorata e semplici fedeli che si spostano anche dai paesi limitrofi per questo tradizionale avvenimento. Una devozione, questa delle Quarant’ore, che certamente risale al rinascimento, quando dopo la riforma protestante, la chiesa volle dare nuova spinta all’Adorazione Eucaristica : una devozione di popolo e una manifestazione di fede intensa.

Del resto, il riconoscimento ufficiale dell’adorazione dell’Ostia, avviene dopo il miracolo di Bolsena del 1263. Ma si può conferire al Concilio di Trento l’indicazione e l’istruzione, al cerimoniale dell’adorazione a conferma della teologia che vuole la presenza perenne del corpo di Cristo nell’Ostia consacrata durante la messa.
All’origine le “Quarant’ore” costituivano un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra il clero e il popolo, di gratitudine alla manifestazione del Signore.
L’Adorazione a S.Lucia si svolgerà notte e giorno fino alle 21 di martedì 22 marzo.
In questo tempo verrà temporaneamente sospesa l’ Esposizione a S.Agostino, che riprenderà dopo la chiusura delle Quarant’ore.
Tutti sono invitati a visitare il Santissimo a S.Lucia.

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