Unione“A due anni dall’annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Federazione russa, l’Unione europea mantiene il suo fermo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. Mentre è aperto il “fronte turco” circa l’emergenza profughi e la democrazia interna nel Paese candidato all’adesione (se ne discute in queste ore al Consiglio europeo), l’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, torna – a nome dei 28 – sulla situazione ucraina. Ieri il premier Petro Poroshenko è stato ricevuto dai vertici Ue, portando la sua visione della tensione in corso con il vicino russo. Dopo la discussione con i presidenti di Consiglio e Commissione europea, Tusk e Juncker, Mogherini ha così riassunto la linea comunitaria: “L’Ue ribadisce di non riconoscere e di continuare a condannare tale violazione del diritto internazionale, che rimane una sfida diretta alla sicurezza internazionale, con gravi ripercussioni sull’ordinamento giuridico internazionale che protegge l’unità e la sovranità di tutti gli Stati”. L’Unione europea ha promesso altri 20 milioni di aiuti umanitari immediati e la liberalizzazione dei visti (la proposta sarà avanzata in aprile dalla Commissione Juncker).

Mogherini aggiunge chiama in causa l’Onu e “ribadisce la propria profonda preoccupazione per lo spiegamento militare e per il deterioramento della situazione dei diritti umani nella penisola di Crimea, comprese la negazione delle libertà di espressione, di riunione pacifica, di religione e di credo, nonché la persecuzione delle persone appartenenti a minoranze, in particolare i tatari di Crimea”. L’Ue chiede il pieno rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani e degli altri obblighi derivanti dal diritto internazionale. Occorrono indagini accurate su tutti i casi pendenti di violazioni dei diritti umani, come sparizioni forzate, torture e omicidi”. È inoltre necessario garantire “l’accesso pieno, libero e senza restrizioni degli attori internazionali nel settore dei diritti umani all’intero territorio dell’Ucraina, comprese la Crimea e Sebastopoli”.

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