MARCHE – Un documento condiviso tra Regione, ANCI e Associazioni dei concessionari balneari da portare presto sul tavolo del Ministro agli Affari regionali , Costa al quale l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni chiederà al più presto un incontro.  E’ questo l’esito principale della riunione che si è tenuta oggi, presso l’assessorato regionale al Turismo, con le associazioni dei concessionari demaniali marittimi, presente anche il presidente dell’ANCI regionale , Maurizio Mangialardi.  Una riunione già annunciata dall’assessore Pieroni con la volontà di ascolto, confronto e approfondimento di tutte le conseguenze  derivanti dalla cosiddetta Direttiva Bolkestein.

Piena condivisione da parte di tutti sulla proposta dell’assessore regionale di “portare all’attenzione sia della Conferenza Stato-Regioni che del Ministro Costa – che si è dimostrato molto sensibile alle problematiche riapertesi anche recentemente –  un documento ‘targato  Marche’, un prototipo che possa servire da linea guida ma anche a carattere tecnico-operativo ,  sottoscritto  da Regione,  ANCI e Associazioni dei balneari per affrontare con parametri certi una gestione della situazione .” “ Non c’è più tempo per le manifestazioni di protesta– hanno concordato Pieroni e Mangialardi- visto che rimangono pochi mesi al pronunciamento della Corte di Giustizia Europea,  occorre allora agire in maniera coordinata se vogliamo tentare di salvare un patrimonio imprenditoriale e turistico che ci caratterizza come Sistema Marche e come Paese.”

Alla stesura del documento  lavorerà già da domani un gruppo di lavoro composto dai rappresentanti dei balneari:  CNA, Assobalneari, Confartigianato OASI, Confindustria,  FIDE, SIB e ANCI  per arrivare entro pochi giorni ad un accordo concreto e come utile contributo a quello che dovrà essere un riordino complessivo della materia delle concessioni demaniali marittime.

I concessionari hanno espresso approfonditamente  le loro preoccupazioni nel corso della riunione , i rischi di tensione sociale e le eventuali penalizzazioni economiche , sottolineando “ l’esigenza  di un riconoscimento di impresa a tutti gli effetti, imprese familiari  che danno occupazione e ritorno economico ai territori e su cui si è investito negli anni e ora qualcuno vorrebbe mettere all’asta.”

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