Formare i volontari dal punto di vista sanitario, catechetico e psico-pedagogico, in particolare in occasione del Giubileo. Questo l’obiettivo del progetto “Percorsi tra scienza ed etica per l’integrazione della persona”, realizzato dall’Unitalsi in collaborazione con il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari e finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali .
La prima fase parte oggi (fino al 14 marzo) presso la Fraterna Domus a Sacrofano (Roma).
Oltre 250 i volontari che prendono parte all’iniziativa provenienti da tutte le sottosezioni Unitalsi presenti in Italia.
Previsti, nel corso del 2016, altri tre appuntamenti: dal 14 al 17 aprile, dal 12 al 15 maggio e un grande convegno finale il 10 settembre.
Il progetto, informa una nota, intende “migliorare l’accoglienza nei confronti persone malate o con disabilità, formare un numero adeguato di volontari in ambito sanitario e psico-pedagogico, al senso della guarigione secondo un’etica cristiana e contribuire all’inclusione della persona malata o con disabilità”. La formazione prevede focus su identità e carisma dell’associazione, entità e caratteristiche della malattia, psicologia della malattia e del malato, relazione tra fede e guarigione, primo soccorso. Tra i relatori Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi; don Danilo Priori, vice assistente ecclesiastico nazionale; Marzia Tanini, consigliere nazionale e responsabile del progetto; don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale della salute; monsignor Augusto Chendi, sottosegretario del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari.
“L’idea portante” del progetto, spiega Pagliuca, “è il rapporto tra fede e scienza. Ristabilire questa relazione tra religione e medicina è importante” perché “chi crede spesso guarisce prima”.

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