Di Giuseppe Mariucci.

MONTELPARO – A Montelparo non accadeva da anni! Domenica mattina, nella Chiesa di San Gregorio Magno, è ripartita una tradizione interrotta oltre sessant’anni fa ed è stato il Priore-Parroco, Padre Agostino Maiolini, a volerla riproporre: egli ha benedetto i Chicchi di Grano per poi distribuirli, adeguatamente imbustati, ai fedeli.

Questi chicchi, una volta seminati, tenuti al buio e giornalmente annaffiati, diventeranno quelle bianche piantine che verranno deposte con devozione davanti al Santo Sepolcro il prossimo Giovedì Santo!

Prima di procedere alla preghiera, alla benedizione e alla distribuzione dei Chicchi di Grano, non ha mancato, Padre Agostino, di illustrare la provenienza e i significati di questa devotissima usanza popolare.

Intanto c’è da precisare che in gran parte d’Italia, soprattutto centro-meridionale, la tradizione della cura dei chicchi di grano, e quindi dei germogli, è ancora vivissima, radicata e seguita. La tradizione vuole che questi germogli debbano essere chiari, di un colore giallino: quasi simile a quello del grano dal quale si trae la farina e quindi l’ostia che simboleggia il corpo di Cristo.

Il piattino con i germogli di grano va preparato circa 20/25 giorni prima del giovedì santo. Le piantine sono offerte con spontaneità, dal sentimento religioso popolare, quale dono e simbolo, povero ed umile, al Santo Sepolcro di Cristo. Esse hanno un chiaro significato augurale e un loro preciso simbolismo (il miracolo della Vita, della Morte e della Resurrezione!): i germogli di frumento sono fatti crescere in casa in un luogo buio (la morte). La loro maturazione coincide, poi, con il periodo della Settimana Santa (la Resurrezione!).

“Dal seme, lasciato a macerare al buio, rinasce la vita di Gesù che, dopo il suo lungo calvario, entrato e uscito dalle tenebre della morte, ritorna dopo la sua Resurrezione a vivere e a ridar vita e conforto al mondo intero. I piatti colmi delle piantine spuntate dai chicchi di grano offerti il Giovedì Santo sono quindi augurio della sua Resurrezione, perché venga di nuovo a illuminare e a ridare gioia agli uomini”

Così spiegavano i nostri nonni (forse poco colti, ma fedeli e presi da una incredibile devozione) la tradizione della semina dei CHICCHI DI GRANO che avrebbero ornato, il GIOVEDI’ SANTO, i SANTI SEPOLCRI!

“In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,20-33).

Padre Agostino terminava quindi la cerimonia con la seguente efficace preghiera:
“Questo grano che cresce nell’ombra sia, Signore, il segno della nostra segreta penitenza, dell’amore segreto per il prossimo, della Vita Tua che misteriosamente, attraverso la morte, cresce dentro di noi per la Tua Divina Redenzione. Amen!”

Ogni fedele, prelevando domenica mattina il proprio sacchetto benedetto ricolmo di chicchi di grano, si è dato appuntamento a Giovedì Santo quando deporrà quale ornamento le piantine ai piedi dell’altare.

 

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *