Pronto soccorsoDi Giovanna Paqualin Traversa

La qualità dell’accoglienza dei pellegrini per l’Anno santo si gioca anche sull’efficienza dell’assistenza sanitaria. Per potenziarla e garantirla in ogni circostanza,

la Regione Lazio ha predisposto uno specifico piano sanitario articolato in diversi ambiti d’intervento che ha richiesto 88 milioni di investimenti.

Sono stati anzitutto ristrutturati e adeguati i pronto soccorso di dodici ospedali: Santo Spirito, Policlinico Sant’Andrea, Sant’Eugenio, San Giovanni, San Camillo-Forlanini, Policlinico Umberto I, Policlinico Tor Vergata, San Filippo Neri, Policlinico Gemelli, ospedale Sandro Pertini, Ss. Gonfalone (psichiatria) e ospedale G. B. Grassi di Ostia. Iniziative che, per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, “sono state messe in cantiere per il Giubileo ma fanno anche parte del processo di ricostruzione del sistema sanitario”. Con un contributo di 51 euro, i pellegrini provenienti da Paesi che non hanno stipulato accordi con l’Italia possono richiedere il “First Aid Pass”, che consente l’accesso gratuito alle prestazioni sanitarie urgenti.

I punti medici avanzati (pma) messi a disposizione dalla Regione Lazio sono attualmente sei, ai quali se ne aggiungeranno altri due entro fine estate, attivati dalla Protezione civile.

Si tratta di strutture sanitarie mobili, dotate anche di defibrillatore, in cui medici, infermieri e operatori volontari forniscono assistenza immediata e primo soccorso in alternativa agli ospedali.

Una postazione fissa e operativa per tutto l’Anno giubilare è stata installata dall’Azienda regionale emergenza sanitaria (Ares 118) sotto il colonnato di piazza S. Pietro, gli altri pma saranno invece montati a rinforzo di questo e in altre sedi, spiegano dalla Regione Lazio, in occasione di particolari eventi per i quali si preveda un maggiore afflusso di pellegrini. Lo scorso 8 dicembre, ad esempio, per l’apertura della Porta santa nella basilica vaticana, l’Ares aveva installato un secondo pma nell’area di Castel Sant’Angelo, successivamente smontato. Tuttavia, se si ravvisasse la necessità di attivarne in numero maggiore, assicurano da via della Pisana, l’Ares potrà farne richiesta anche ad altre associazioni come la Croce rossa o le Misericordie.

Rafforzato il personale. Sono 860 i nuovi professionisti – medici, infermieri e autisti – messi in campo. Grazie al progetto “Oltre l’accoglienza: volontari competenti” sono stati inoltre formati con attività in aula e stage ospedalieri 420 volontari tra i 18 e i 65 anni da impiegare come supporto ed affiancamento nelle attività di primo soccorso durante le giornate “evento” in calendario.

“Siete il volto della vicinanza e dell’attenzione al prossimo. Voi siete piccoli sacramenti del bene, segni che realizzano vie di salvezza”, aveva detto loro il cardinale vicario Agostino Vallini, incontrandoli lo scorso 28 novembre.

Il 1° dicembre sono entrate in servizio 40 nuove ambulanze ed è in corso l’acquisto di altre 86 configurate secondo i più alti standard tecnologici. Otto le piazzole di atterraggio per l’elisoccorso sul Raccordo anulare, mentre il ministero della Difesa ha autorizzato l’utilizzo anche notturno di tre siti militari: caserma Cecchignola per il Sant’Eugenio, Macao per il Policlinico Umberto I, Centocelle, e sono stati individuati 20 campi sportivi idonei a funzionare 24 ore su 24 come elisuperfici. Da qualche giorno il servizio di elisoccorso regionale è operativo anche alla base di Latina, sta per partire presso l’aeroporto militare Moscardini di Frosinone.

Previste anche iniziative per specifiche esigenze, come “Giubileo, Residenza per dializzati”, promossa dalla Fondazione Policlinico Agostino Gemelli per le persone in dialisi, accolte anche con la propria famiglia nella residenza di ospitalità protetta del nosocomio dove potranno essere sottoposte al trattamento necessario. Questi pellegrini potranno partecipare con un turno riservato a un’udienza papale e passare attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro. È inoltre operativo il Piano regionale per la sorveglianza e la gestione di emergenze infettive predisposto con l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Predisposto anche un piano d’emergenza in caso di attacco terroristico (Peimaf), che scatterà immediatamente in caso di necessità nei principali ospedali con l’obiettivo di rispondere in modo coordinato, sistematico e in tempi brevi (30 minuti) a un enorme afflusso di accessi in pronto soccorso.

Un numero unico. Lo scorso 17 novembre è inoltre stato attivato un numero unico per le emergenze (Nue, adottato finora solo dalla Regione Lombardia) in grado di fornire risposte in 14 lingue: il 112 che sostituisce, assorbendoli, lo stesso 112 in precedenza utilizzato per chiamare i carabinieri, il 113 della polizia, il 115 dei vigili del fuoco e il 118 dell’emergenza sanitaria. Al numero unico, centro di filtro e smistamento delle richieste di aiuto entrato pienamente in funzione il 1° dicembre, rispondono 80 operatori appositamente formati.

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