Sant'ApolloniaDi lauretanum

MONTALTO DELLE MARCHE – Patrona dei dentisti, degli igienisti dentali e degli odontotecnici e Protettrice contro il mal di denti, Sant’Apollonia di Alessandria nella tradizione cristiana è una Vergine e una Martire, a cui furono cavati i denti di bocca mentre la martirizzavano.
Sembrerebbe che il Borgo medievale di Patrignone (un tempo Castello ascolano, poi Comune e oggi Frazione di Montalto delle Marche) abbia scelto il suo Patrocinio fin dal lontano anno 1528, allorché il Comandante di Ventura Lautrec, passando nei suoi pressi con le sue truppe, diretto verso il Regno di Napoli, contro il quale doveva combattere, avrebbe potuto barbaramente saccheggiarla; essendo quello il giorno della Memoria liturgica della Vergine e Martire Apollonia, la scelta dei Cittadini cadde proprio su questa Santa. Si apprende che per tradizione sia nata ad Alessandria d’Egitto nel III secolo d.C., sia poi stata lì martirizzata nell’anno 294 circa durante una sommossa popolare contro i cristiani, fomentata da un indovino pagano; mentre una Passio latina trasferisce invece questo martirio a Roma, durante il governo dell’imperatore Giuliano. Apollonia, che era allora un’anziana donna che aveva aiutato i cristiani e fatto opera di apostolato, venne catturata tra gli altri e percossa al punto di farle cadere i denti; tuttavia la tradizione popolare racconta che le furono strappati uno a uno con le tenaglie (elemento iconografico con cui viene generalmente raffigurata). Il corpo della Martire, secondo alcuni racconti, sarebbe stato ridotto in cenere: ecco perché in alcuni luoghi il giorno della sua Festa si accendono dei falò. Fin dal primo Medioevo il Culto per la Martire di Alessandria, si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente; in varie Città europee sorsero chiese a lei dedicate, a Roma ne fu edificata una, oggi scomparsa, presso Santa Maria in Trastevere. È stata tale la devozione per la Santa Martire Apollonia, che dal Medioevo in poi si moltiplicarono i suoi denti, Reliquie miracolose, venerati dai Fedeli e custoditi nelle chiese e negli oratori sacri dell’Occidente; al punto che Papa Pio VI, che era molto rigido riguardo queste forme di culto, fece raccogliere tutti quei denti che si veneravano in Italia, e, racchiusili in un pesante bauletto, li fece buttare nel Tevere. Nonostante ciò, in moltissimi luoghi d’Europa, se ne conservano ancora almeno alcune centinaia!

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