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DIOCESI – Domenica 14 febbraio si è tenuto in diocesi il “Giubileo della Vicaria San Giacomo della Marca”. Domani pubblicheremo tutte le foto e la cronaca della celebrazione.

Il Vescovo Carlo Bresciani durante l’omelia pronunciata presso la Cattedrale Madonna della Marina ha affermato: “Siamo alla prima domenica di quaresima, tempo di conversione e di preparazione alla vita nuova che Gesù vuole donarci nella Pasqua. E voi, carissimi fedeli della vicaria di san Giacomo della Marca, siete qui in pellegrinaggio alla porta santa della nostra cattedrale per vivere il vostro Giubileo della Misericordia.
Vi accolgo con gioia in questa Chiesa che è la madre di tutte le chiese della nostra diocesi e con voi invoco l’abbondanza della misericordia di Dio su tutte le vostre comunità, in modo particolare sui sacerdoti che vi accompagnano nel cammino della vostra fede.
L’invito che giunge a ciascuno di noi in questo Giubileo è a riconoscere l’infinita misericordia di Dio per ciascuno di noi, quella che da sempre Dio ci ha dato, donandoci prima la vita, poi il Battesimo e la fede, al di là dei nostri meriti e dei nostri personali peccati. Riconosciamo, carissimi, il grande dono di essere cristiani e di avere la fede. Riconosciamo la profonda gratitudine che dobbiamo a Dio e a coloro che a nome suo ce l’hanno trasmessa.
Entrando dalla porta santa, abbiamo incontrato il battistero, luogo del nostro primo incontro con Dio attraverso la Chiesa, e, accanto ad esso, il confessionale, luogo in cui la misericordia di Dio ci viene incontro con il perdono a causa dei nostri peccati. Due luoghi fondamentali in cui abbiamo incontrato la misericordia di Dio, che possiamo continuare ad incontrare ogni volta che ci inginocchiamo nel confessionale a chiedere perdono, riconoscendoci peccatori, ma sempre amati da Dio.
E ora, celebrando la santa Messa, stiamo incontrando la misericordia di Dio nel dono del pane eucaristico, pane di vita, corpo e sangue di Cristo versato per amore e per il perdono dei nostri peccati.
Abbiamo tutti profondo bisogno della misericordia di Dio, perché come ci ricorda il brano del vangelo, al subdolo tentatore non sempre siamo stati capaci di opporre resistenza, come invece ha fatto Gesù.
Riconosciamo di essere stati deboli e di essere tutt’ora molto deboli e fragili di fronte alla tentazione di confidare più in noi stessi che nella Parola di Dio. Gesù ci ha ricordato che “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”. Noi siamo qui perché riconosciamo che non di solo pane vive l’uomo. Nella fede riconosciamo il nostro profondo bisogno di Dio e del suo amore per noi.
Il materialismo, cioè la fiducia nelle cose materiali, nei beni che possediamo e nel potere umano, è la tentazione forse principale dei nostri tempi, ricchi certamente di tanto benessere come mai in passato, in corsa affannosa ad avere sempre di più, ma poveri di quanto è più necessario alla vita di ciascuno di noi: siamo poveri di fede, di amore e di misericordia reciproca. Gesù ci insegna che solo resistendo alle tentazioni dell’avere, del potere e del successo possiamo mantenere integra la nostra vita e rimanere nell’amore di Dio.
Voi provenite da una vicaria in cui la fede è ancora viva: lodo la vostra vivacità pastorale che, non senza difficoltà, cerca di incamminarsi sui progetti che la diocesi va elaborando in risposta alle indicazioni del papa e alle nuove esigenze di un mondo che cambia velocemente. Avete la fortuna di avere nella vostra vicaria un centro di spiritualità, il santuario di san Giacomo della Marca, che con la disponibilità dei frati vi offre la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, all’incontro frequente con la Misericordia di Dio. Ovviamente non solo lì, ma anche in ogni parrocchia.
Avete con prontezza fatto fronte all’emergenza della chiesa di san Giacomo che aveva bisogno di urgenti ristrutturazioni. State impegnando lodevoli energie nella non sempre facile pastorale rivolta ai giovani e so che la vostra carità è operosa verso i bisognosi. Vivete la vivacità e la problematicità della costa con le criticità dell’immigrazione e della povertà materiale e spirituale e godete della ricchezza delle tradizioni di fede più antiche della collina. Con questo pellegrinaggio alla cattedrale per il Giubileo vi siete incamminati a vivere le opere di misericordia sia corporali che spirituali e a diventare sempre più misericordiosi come il Padre.
Il vostro impegno pastorale e le difficoltà connesse vi fanno esperimentare quanto sia importante e necessaria la collaborazione di tutti, sia all’interno della parrocchia di appartenenza, sia tra le diverse parrocchie della vostra vicaria, per rispondere meglio alle molteplici esigenze che il vostro territorio presenta. Vi esorto a crescere sempre più nella positiva collaborazione in alcuni ambiti già iniziata (pastorale familiare, pastorale giovanile, pastorale della carità).
Collaborare con responsabilità è l’opera di misericordia che ci fa Chiesa.
Solo insieme si fa veramente opera di Chiesa e si risponde meglio alle tante esigenze di misericordia pastorale che la povertà materiale e spirituale del nostro popolo richiede.
La vostra unità sorregga la vostra fede e vi aiuti a resistere alla tentazione di affermazioni personali o personalistiche che non aiutano nessuno a crescere nel vero senso della Chiesa e non rispondono al mandato che Gesù ha affidato a ciascuno di noi.
San Paolo, nella seconda lettura di oggi, ci dice che la nostra fede deve essere espressa attraverso la Parola e con il cuore.
Dice infatti: «con il cuore si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza» (Rom 10, 10). Non basta la parola, occorre che mettiamo anche il cuore sia nell’amore di Dio, sia nell’amore reciproco tra di noi. L’amore porta alle opere di misericordia, la prima della quali è la trasmissione della fede. Per questo siamo Chiesa: per accogliere e vivere l’amore di Dio per noi e per trasmetterlo con la parola e con le opere a coloro che vivono con noi e accanto a noi, in primo luogo nelle nostre famiglie.
Carissimi siate misericordiosi come il Padre a partire dalle opere di misericordia spirituale che siete chiamati a vivere nelle vostre famiglie, nelle vostre parrocchie, nella vostra vicaria, nella nostra amata diocesi. Resistete alla tentazione di contare più sulle forze umane che su Dio.
Non lasciatevi sedurre dall’individualismo e dall’indifferenza verso i bisogni dell’altro, pensando di potervi salvare da soli o di fare opera di Chiesa da soli. Siate sempre testimoni di una fede viva e generosa, di una speranza coraggiosa e di una carità che mostri a tutti il volto misericordioso del Padre.
L’amore misericordioso di Dio vi abbracci con la sua tenerezza e siate anche voi misericordiosi gli uni verso gli altri. Avete ricevuto misericordia, donate misericordia. La pace di Cristo sia sempre con voi.
E Maria, madre di misericordia, vi protegga sempre e interceda per voi.

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