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Dura è la vita per gli albini in alcune zone dell’Africa. Ad esempio in alcuni villaggi della Tanzania, dove le persone affette da questa rara anomalia congenita non contagiosa, caratterizzata dalla mancanza di pigmentazione nei capelli, nella pelle e negli occhi, sono perseguitate a tal punto da essere anche uccise. Secondo l’Onu, dal 2000 ad oggi sono stati assassinati almeno 75 albini.

Sono soprattutto le comunità legate al tribalismo, ai riti di stregoneria, che più si caratterizzano per l’intolleranza nei confronti degli albini, che con la loro pelle chiarissima sono considerati dei “diversi”. Gli stregoni istigano la popolazione a impossessarsi di parti del corpo degli albini, ritenute dei portafortuna, o anche diffondono la menzogna per cui avere un rapporto sessuale con un albino possa curare dall’Aids.

I circa 150mila albini della Tanzania cercano allora riparo presso le case di assistenza che operano nel Paese. Una di queste, l’Institute of Hope sanctuary, offre un servizio costante di educazione e di accoglienza ai bambini albini perseguitati. L’iniziativa è nata su impulso di una coppia di missionari laici, Don e Gisela Stiles, i quali hanno creato l’Universal Initiative Foundation (Uif) al fine di raccogliere fondi per i progetti in Tanzania e altrove.

Grazie alla collaborazione di mons. Paul Ruzoka, arcivescovo di Tabora, i due hanno raccolto fondi per la costruzione di questo istituto situato nel villaggio di Cheyo, a poca distanza di Tabora. Attualmente, come riporta il sito Catholic Chronicle, dieci bambini albini e altri sei bambini orfani o abbandonati di età compresa tra i 2 e i 10 anni vivono presso questa struttura. A prendersi cura di loro, le Suore della Provvidenza.

Queste ultime dichiarano che vorrebbero raccogliere altri fondi per edificare strutture scolastiche, dato che quelle pubbliche del territorio di Tabora sono sovraffollate e in cattive condizioni. La Uif sul proprio sito ha lanciato un appello per raccogliere 25 mila dollari per l’acquisto della superficie individuata per costruire le scuole.

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