Comincia nel Parlamento danese la discussione del progetto di legge sulle “misure di austerità per ridurre al minimo l’afflusso di migranti”, presentato a dicembre dal ministro per l’integrazione Inger Støjberg. Il disegno legislativo ha suscitato forti reazioni soprattutto riguardo la proposta di requisire ai richiedenti asilo in arrivo contanti oltre le 3mila corone (400 euro) e oggetti di valore (esclusi cellulari, orologi e fedi nuziali) come contributo alle spese dello Stato per il loro mantenimento.

In una nota dell’8 gennaio, il ministro Støjberg ha elevato la somma dei contanti a 10 mila corone (1340 euro); non saranno inoltre sequestrati oggetti di “grande significato affettivo”, ma piuttosto telefoni, computer e orologi superiori a quel valore. In una nota inviata nei giorni scorsi al Governo, la Croce Rossa segnala che il provvedimento “toglie alle famiglie l’opportunità di vivere al di fuori dei centri”. L’ong critica anche la proposta di prolungare a tre anni il periodo per il ricongiungimento familiare. Quanto ai minori non accompagnati (i cui arrivi sono in aumento; sarebbero 2.050 nel 2015), il costringerli a 6 mesi di permanenza in un centro prima di destinarli a famiglie affidatarie (parenti o conterranei) “può danneggiare il loro sviluppo”, oltre ad aumentare “l’alta pressione sul reperimento di posti per i nuovi arrivi”. I richiedenti asilo in Danimarca nel 2015 sono stati circa 21mila. Il voto in Parlamento sarà il 26 gennaio.

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