San Francesco di Paola “con spirito profetico non ebbe alcuna remora o soggezione a invitare i sovrani e i nobili dell’epoca al buon governo, perché i poveri fossero tutelati e difesi dalle angherie e soprusi”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio al superiore provinciale dei Minimi, padre Damiano Maria La Rosa, in occasione del VI centenario della nascita del fondatore, san Francesco di Paola (1416–1507) e che “coincide per un singolare disegno provvidenziale con l’Anno Santo della Misericordia”. Per il Pontefice “non si comprenderebbe tutta l’esistenza dell’umile eremita calabrese senza la contemplazione della misericordia divina. In lui l’azione dello Spirito Santo manifesta come la dolce forza della carità trasforma sia il cuore degli uomini, sia le varie realtà terrene perché ogni attività umana possa essere rinnovata dal Vangelo”. “Per combattere lo spirito di mondanità di quel secolo, che rappresenta una tentazione sempre attuale in tutte le istituzioni, anche nella Chiesa”, San Francesco obbligò a vivere una “continua Quaresima di penitenza e astinenza”, invitando i suoi frati ad una “vita austera e aspra. La sua spiritualità attinse a quella del serafico San Francesco d’Assisi”. In occasione del VI centenario della nascita del santo calabrese il Pontefice auspica che “la sua luminosa testimonianza sia per l’Ordine dei Minimi e dei fedeli suoi devoti un particolare tempo di grazia per rinnovare la fedeltà al carisma proprio della benemerita Famiglia religiosa, nella gioiosa donazione di sé a Dio e ai fratelli” ed esorta tutti i frati e i devoti del Santo a “vivere, nello spirito dell’Ordine, l’opzione per i poveri”. Il testo integrale del Papa è sul sitowww.giovaniminimi.it

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