Porta Santa2Zenit

“Non ho idea di quante siano le Porte Sante che saranno aperte nelle diocesi del mondo. Non mi pare che questo numero ce l’abbia nessuno – ha detto il gesuita – si può prendere il numero delle diocesi e moltiplicarlo. Na per quanto? Chi ne ha 6, chi 9, chi 3”. Così padre Federico Lombardi ha risposto ad una domanda dei giornalisti sul numero delle Porte della misericordia di santuari e cattedrali che saranno aperte in tutto il mondo per il Giubileo straordinario della Misericordia a partire dal prossimo 13 dicembre, giorno in cui il Papa aprirà quella della Basilica di San Giovanni in Laterano.

La novità era stata introdotta dallo stesso Papa Francesco che aveva chiesto di celebrare il rito anche nelle singole diocesi, per far giungere ovunque e a chiunque la misericordia di Dio. Secondo le ultime stime, solo in Italia su 226 diocesi sono previste circa 400 aperture di Porte. Ma probabilmente saranno ancora di più considerando che esistono diocesi dove sono previsti dai 9 ai 12 varchi.

Non si contano poi le Porte che saranno aperte in tutto il mondo. Già mons. Rino Fisichella lo aveva annunciato, nella conferenza stampa di presentazione del Giubileo, lo scorso 4 dicembre. “È degno di considerazione – aveva detto il presidente del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione, responsabile per l’Anno Santo – verificare l’entusiasmo con cui in tutto il mondo ci si sta preparando a questo evento. Abbiamo ricevuto centinaia di comunicazioni, ma meritano certamente di essere ricordate quelle che annunciano l’apertura nella Cattedrale di Santo Spirito a Istanbul, dei Santi Pietro e Paolo a Ratnapura nello Sri Lanka, di Cristo Re de Mushasha a Gitega in Burundi, di San Giuseppe a Dunedin in Nuova Zelanda, di Nostra Signora della Presentazione a Natal in Brasile, di Myeongdong a Seoul in Corea del Sud, di San Giorgio nell’Arcidiocesi Maronita di Beirut”.

“È una situazione veramente nuova questa molteplicità delle porte, non abbiamo un precedente”, ha detto stamane padre Lombardi, invitando a guardare alla “molteplicità e alle situazioni in cui vengono aperte, che indicano prossimità a periferie e poveri”.

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