Tarquinio“Contiamo sulla nostra gente. Perchè non abbiamo davvero bisogno di ulteriori terreni di scontro in questo tempo avvelenato dall’odio, dal sospetto e dalla paura”. Serve, invece, “una maggiore capacità di ascolto e di accoglienza reciproca. E di regole salde. Che non escludono ma includono e valorizzano tradizioni e novità”. È il parere di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, nell’editoriale di oggi in merito alle polemiche sul Natale a Rozzano e in altre scuole italiane. “Non è la prima volta che in Italia si prova a ‘prendere in ostaggio’ il Natale di Gesù – osserva -, usandolo per qualche vecchia o nuova polemica anticristiana o riducendolo a bandiera identitaria da agitare contro coloro che nutrono altre fedi. E non è neanche la prima volta che una civile reazione ‘dal basso’ – di mamme, papà e bambini che non si lasciano arruolare in insensate battaglie – riesce a spezzare questi tristi schemi ideologici e mettere in crisi gli arruffapopoli di turno. Quelli che, col ditino alzato, sono pronti ad intimare ai cattolici di credere, cantare e vivere sottovoce per non disturbare la quiete della società ‘laica’ e quelli che, con lo spadone levato, provano invece a trasformare persino il presepe in arena di gladiatori”.

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