Vedi anche VIDEO Benvenuto Don Tommaso Capriotti presso la comunità di San Benedetto Martire!

Di Floriana Palestini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non è bastato il freddo vento autunnale a smorzare gli animi dei parrocchiani di San Benedetto Martire, radunatisi davanti al portale d’ingresso della chiesa sudentrina pronti ad accogliere il parroco che il vescovo ha affidato loro, don Tommaso Capriotti.
Don Tommaso ha lasciato la comunità di Sant’Egidio per succedere a mons. Romualdo Scarponi nella guida della parrocchia del paese alto di San Benedetto, insediandosi con una solenne cerimonia domenica 22 novembre.

Un bel gruppo di bambini ha salutato con gioiosi canti e palloncini colorati il neo parroco, arrivato insieme al vescovo mons. Carlo Bresciani. Sempre nello spiazzo antistante la chiesa, don Tommaso ha ricevuto il saluto delle autorità e la calorosa accoglienza dei parrocchiani.

Durante l’omelia, il vescovo Carlo ha espresso il suo saluto verso il nuovo parroco, oltre che ripercorrere alcuni passi del vangelo e delle letture appena proclamate: Nel cammino per il regno di Dio abbiamo bisogno che Gesù ci accompagni e ci liberi dal peccato. Don Tommaso, oggi ti inserisci nel cammino della comunità di San Benedetto Martire, curata per molti anni da mons. Romualdo: è un cammino non finito, questo, come lo è quello di ciascuno di noi. Non dobbiamo fermarci, dobbiamo andare avanti: non sei solo, don Tommaso, perché hai con te una comunità che dovrai coinvolgere. Il consiglio pastorale parrocchiale e il consiglio per gli affari economici sono strumenti per coinvolgere in questo cammino nella co-responsabilità. Don Tommaso, il tuo compito sarà quello di aiutare questa comunità a scoprire quanto è grande l’amore di Dio.

«Il mio primo ringraziamento va al Signore che mi assiste sempre, il Signore che opera cose meravigliose in me – ha affermato poi don Tommaso al termine della celebrazione –.
Ho iniziato a servire la diocesi come sacerdote sotto la protezione di S. Maria Assunta, a Cossignano, il 14 agosto del 1981. Ho intrapreso quest’avventura e mi auguro di poter continuare su questa strada stando in mezzo a voi, in mezzo ai giovani.

Il primo compito del parroco ritengo sia quello della predicazione, anche se a qualcuno dà fastidio, ma è un compito importante che spetta al sacerdote. Fondamentale è poi nutrirsi con l’eucarestia, con la preghiera, praticare le opere buone. È un programma che ho cercato di portare avanti nella comunità di Sant’Egidio che ho potuto seguire per 34 anni; ora ricomincio qui, a San Benedetto Martire. È un cammino da fare insieme a tutti voi parrocchiani, perché tutti siamo sulla strada della santità, tutti siamo capaci di preghiera, di conversione, di fare richieste al Signore. Mi auguro che qualche ragazzo in questa comunità si innamori del sacerdozio: ho avuto il piacere e la gioia di vedere diversi ragazzi e ragazze scegliere di dedicare la propria vita a Cristo, nelle parrocchie in cui in precedenza ho prestato servizio.
L’ultimo ringraziamento va al vescovo Carlo che mi ha fatto questo dono e a don Romualdo che ha accettato le dimissioni dopo tanti anni: spero di sostituirlo degnamente nella conduzione di una parrocchia bella e forte come questa che mi trovo davanti.»

Quella di domenica al paese alto è stata una celebrazione carica di emozioni: sia per i parrocchiani santegidiesi venuti ad accompagnare don Tommaso nella sua nuova casa, sia per la comunità di San Benedetto Martire, che ha voluto esprimere tutta la propria gioia per questo nuovo arrivo prima nel saluto del consiglio parrocchiale, poi nel canto liturgico e nell’animazione della messa, infine nella grande e bella festa in oratorio.

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