Santa MartaGesù caccia via dal Tempio non i sacerdoti, gli scribi; caccia via questi che facevano affari, gli affaristi del Tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi erano collegati con loro: c’era la ‘santa tangente’ lì! Ricevevano da questi, erano attaccati ai soldi e veneravano questa santa”. Non ha usato mezzi termini Papa Francesco, stamattina, nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta. “Il Vangelo – ha aggiunto – è molto forte. Dice: ‘I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire a Gesù e così anche i capi del popolo’”. Il motivo è che “non sapevano che cosa fare perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo’”. Infatti, “la forza di Gesù era la sua parola, la sua testimonianza, il suo amore. E dove c’è Gesù, non c’è posto per la mondanità, non c’è posto per la corruzione! E questa è la lotta di ognuno di noi, questa è la lotta quotidiana della Chiesa: sempre Gesù, sempre con Gesù, sempre pendenti dalle sue labbra, per sentire la sua parola; e mai cercare sicurezze dove ci sono cose di un altro padrone”. Non solo: “Gesù ci aveva detto che non si può servire due padroni: o Dio o le ricchezze; o Dio o il potere”. “Ci farà bene – ha concluso il Santo Padre – pregare per la Chiesa. Pensare ai tanti martiri di oggi che, per non entrare in questo spirito di mondanità, di pensiero unico, di apostasia, soffrono e muoiono. Oggi! Oggi ci sono più martiri nella Chiesa che nei primi tempi. Pensiamo. Ci farà bene pensare a loro. E anche chiedere la grazia mai, mai di entrare in questo processo di degrado verso la mondanità che ci porta all’attaccamento ai soldi e al potere”.

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