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Giubileo: Giani (Gendarmeria vaticana), “no minacce specifiche” ma “già previste più misure sicurezza”

“Escludere a priori la minaccia sarebbe da incoscienti. Semplici sì ma incoscienti no. La minaccia in generale dobbiamo dire che esiste” ma “come è stato detto, non solo da me ma anche da altre persone in Italia, non siamo a conoscenza di minacce specifiche nei confronti del Santo Padre. Questo non vuol dire che non possano esistere”. Lo afferma il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, in un’intervista con il direttore dell’informazione di Tv2000, Lucio Brunelli, in onda stasera durante il Tg2000 alle ore 18.30. “Devo dire – aggiunge Giani – che questo grande lavoro, l’attenzione che viene messa e il fatto che anche la gente si sia abituata ai controlli nell’interesse generale di tutti certamente comporta un diverso approccio. Era già stato previsto che durante il Giubileo si sarebbero dovuti fare, nel nostro stile, dei controlli in maniera molto seria e dinamica in modo da rassicurare le persone. Un lavoro destinato a far vivere con serenità e fiducia il desiderio della gente e dei pellegrini di venire a San Pietro e nelle altre basiliche romane”. Quanto al prossimo viaggio del Papa in Africa, Giani precisa che “se dovessero esserci dei rischi per la popolazione civile e i militari del contingente Onu che sono lì per una missione di pace, il programma potrebbe subire qualche piccola modifica”.