La rifondazione del processo matrimoniale voluta da Papa Francesco è stata “una risposta di giustizia e di misericordia fra i due sinodi”. Questo il punto centrale del saluto con cui ieri pomeriggio il decano della Rota romana Pio Vito Pinto ha introdotto nella sala Riaria del Palazzo della Cancelleria l’atto accademico di inizio attività 2015-2016 dello Studio rotale. Presieduta dall’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, la solenne cerimonia vuole essere anche quest’anno — ha sottolineato monsignor Pinto — un segno espressivo della “incondizionata obbedienza” a Papa Francesco. E una delle sue principali preoccupazioni è il rapporto con i vescovi diocesani, secondo un filo che “lega tutto e tutti, il medesimo che oggi illumina il pontificato di Francesco: la diakonìa, servo dei servi il Papa, servi i vescovi, perché serva — dice ancora monsignor Pinto — è la Chiesa sposa di Cristo servo”.

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