FilmCUPRA MARITTIMA – Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 29 ottobre a martedì 3 novembre presenta:

  • Dheepan – Una nuova vita di Jaques Audiard, con Vincent Rottiers, Marc Zinga, Jesuthasan Antonythasan, Kalieaswari Srinivasan. Il film è parzialmente ispirato a Lettere persiane di Montesquieu e vincitore della Palma d’oro alFestival di Cannes 2015.
  • The Lobster di Yorgos Lanthimo, con Colin Farrell, Rachel Weisz, Jessica Barden, Olivia Colman, Ashley Jensen. Il film è stato presentato in concorso alFestival di Cannes 2015, dove ha vinto il Premio della giuria.
  • Hotel Transylvania 2 di Genndy Tartakovsky. Il biglietto di ingresso per Hotel Transylvania 2 avrà un costo di € 5,00 per tutti.

Dheepan – Una nuova vita: Dheepan è un combattente per l’indipendenza dei Tamil. La guerra civile arriva fino allo Sri Lanka, la sconfitta è prossima, Dheepan decide di fuggire. Porta con sé una donna e una bambina che non conosce, sperando di ottenere asilo politico in Europa. Questa “famiglia” arriva a Parigi, dove Dheepan ottiene un lavoro di guardiano nella periferia della città. Dheepan spera di costruire una nuova vita e una vera casa per la finta moglie e sua “figlia”. Presto tuttavia, la violenza quotidiana della città riporta a galla le ferite ancora aperte della guerra. Il soldato Dheepan dovrà riconnettersi con il suo istinto di guerriero per proteggere ciò che sperava di vedere diventare sua famiglia ‘reale’. (www.trovacinema.it)

“Ora che il film vincitore della 68ª edizione di Cannes arriva nelle nostre sale, anche lo spettatore italiano potrà dire la sua sulle polemiche che accompagnarono la Palma d’oro assegnatagli dalla giuria dei fratelli Coen. A legittimarle fu almeno in apparenza- il soggetto, che secondo alcuni rimanda ai film di giustizia privata in voga negli anni 70, con relativo sottofondo reazionario declinato in cinema di genere (la serie delGiustiziere della notte, per intendersi). Il protagonista si chiama Dheepan ed è un profugo dello Sri Lanka, dove è stato soldato nelle tigri Tamil durante la guerra civile. Per poter espatriare l’uomo simula di costituire una famiglia con la giovane Yalini, che è più una rifugiata economica, e l’orfana di nove anni Illayaal. Dopo l’arrivo in Francia Dheepan fa il venditore ambulante di gadget miserandi, poi ottiene un posto di guardiano in un complesso di condomini della periferia di Parigi, dove si trasferisce con la finta famiglia. Luogo e mestiere umili che però gli sembrano un angolo di paradiso, l’occasione per cominciare una nuova vita. E invece la banlieue è infestata da gang di spacciatori violenti in lotta tra loro, che ne fanno una diversa ma assai pericolosa zona di guerra. Tra Dheepan e Yalini sboccia un’inattesa storia d’amore, mentre la bambina “adottata” per interesse somiglia sempre più a una figlia. Per difendere quel che ha conquistato, l’uomo tenta prima di recintare uno spazio protetto; ma inutilmente. Allora in lui si risveglia l’antico soldato, che impugna le armi per difendere sé e le persone amate. Ora, se si crede che un film coincida semplicemente col suo soggetto, i detrattori di quello di Jacques Audiard, ossessionati dall’ideologia del politically correct, potrebbero anche avere ragione. Non è così, naturalmente. Il regista francese non mette affatto in scena un dramma sociale per poi appiccicargli un finale da cinema di genere alla Golan&Globus: porta invece la storia alle sue estreme conseguenze, evitando sia le ovvietà socio-demografiche dei film “socialmente impegnati”, sia la tirata reazionaria sui pregi della violenza autogestita. I tipi come lui si contano sulla punta delle dita: quelli capaci di sposare cinema d’autore (con un punto di vista e uno stile precisi) e spettacolo popolare, rivolgendosi al pubblico nella sua totalità senza prendere lo spettatore per un idiota beato o volergli imporre una lezione di sociologia per principianti. Certo, Dheepan è un film costruito in maniera insolita, articolando un finale violento intorno a una bella storia d’amore e alternando brani di realismo con altri di un lirismo struggente (che ricorda un altro bel titolo controverso di Audiard, Un sapore di ruggine e ossa). Non mancano neppure le scene oniriche, nel sogno ricorrente dell’ex-soldato che allude alle sue origini: un elefante, simbolo di saggezza cui l’uomo si appella inconsciamente. Soprattutto, però, Dheepan è un film raccontato benissimo; una parabola di redenzione il cui protagonista reagisce a un’aggressione che è sì fisica, ma che minaccia soprattutto il suo sogno di una vita diversa. E c’è una bella differenza tra la storia di un vigilante urbano e quella di una famiglia finta che vuol diventare vera. Vedere per giudicare.” (Roberto Nepoti – la Repubblica)

The Lobster: The Lobster è una storia d’amore ambientata in un futuro prossimo, dove i Single, secondo quanto stabiliscono le regole della Città, vengono arrestati e trasferiti nell’Hotel, dove sono obbligati a trovarsi un partner entro 45 giorni. Se falliscono vengono trasformati in un animale a loro scelta e liberati nei Boschi. Un uomo disperato fugge dall’Hotel e va nei Boschi, dove vivono i Solitari; lì s’innamorerà, trasgredendo alle regole. (www.trovacinema.it)

“In un futuro non lontano tutti i celibi e le nubili sono confinati in un hotel di lusso, organizzato come una prigione, dove hanno 45 giorni di tempo per trovare l’anima gemella. Se non ci riusciranno saranno trasformati in un animale a scelta. Premio della Giuria a Cannes, The Lobster è uno strano racconto d’anticipazione apolide: regista greco e cast internazionale, non schiera l’ennesimo eroe del futuro ma un’umanità di gente infelice e depressa. Nella prima parte ti fai l’idea che la situazione somigli a tanti villaggi-vacanze solo spinta più in là. A metà il film prende un’altra direzione. David, il personaggio centrale, fugge nel bosco e si unisce a un gruppo di “resistenti”, i Solitari, per i quali l’obbligo è essere single. Al bando ogni ottimismo: se da una parte è contro la legge stare soli, dall’altra si punisce chi osa innamorarsi. Frattanto cambia il tono della narrazione, facendo venire in mente certi film di Godard o il Truffaut di Fahrenheit 451” (Roberto Nepoti – la Repubblica)

Hotel Transylvania 2: Nuove avventure per il Conte Dracula, sua figlia Mavis, i coniugi Frankenstein, la famiglia di lupi mannari composta da Wayne e Wanda, Murray la mummia e Griffin, l’uomo invisibile. I mostri, già protagonisti del primo film “Hotel Transylvania”, tornano al completo in questo sequel che li vede alle prese con un nuovo misterioso arrivato.  (www.trovacinema.it)

“Hotel Transylvania 2 segue il mostruoso (è il caso di dirlo) successo del primo film della serie, campione di incassi in tutto il mondo, e rimane fedele alla sua formula iniziale, che deve molto a La famiglia Addams: un gruppo di creature raccapriccianti vive in perfetta armonia e nel terrore delle intrusioni degli umani. Questo secondo episodio continua ad esplorare le complessità del rapporto fra un padre amorevole e una figlia indipendente, nonché il tema della tolleranza fra etnie diverse, attraverso una narrazione emotiva e diretta, che si colora di comicità pura e irresistibile grazie alle innumerevoli gag legate alla natura mostruosa dei personaggi (ivi compresi i parenti californiani di Jonathan). Gag gustosissime che fanno ridere di gusto senza mai perdere il filo della narrazione portante, che oltre al tema dei cambiamenti nei rapporti fra un padre e una figlia affronta anche quello degli aggiustamenti di rotta nella vita di una giovane donna che diventa madre e deve rinegoziare la propria identità nei confronti del figlio, del marito, del padre e di se stessa.
Con tocco gentile e umorismo garbato (ma all’occasione anche pungente) Hotel Transylvania 2 dà spazio comico a un’amabile galleria di personaggi sgangherati, ognuno dei quali si mantiene in equilibrio fra la propria natura mostruosa e la propria inclinazione personale, spesso diametralmente opposta a quella prevista per il suo particolare genere. La star resta sempre il Conte Drac (in italiano doppiato da Claudio Bisio), vampiro supercool dall’agilità di un ballerino e la ferocia di un guerriero ninja, abilissimo in tutto fuorché nel gestire i rapporti famigliari, ironico, contemporaneamente iconico e iconoclasta, deliziosamente irrisolto e irriverente.
La sceneggiatura, cofirmata dai comici Adam Sandler e Andy Samberg (che dà la voce a Drac nella versione originale) centra quella particolare varietà di umorismo americano in bilico fra naiveté e saggezza pop(olare), le stesse caratteristiche che stanno alla base della fama dei due attori-autori ma che, nell’animazione, prendono letteralmente il volo approfittando della sospensione totale dell’incredulità. E il background internazionale del regista Genndy Tartakovsky, nato e cresciuto in Russia e vissuto in Italia prima di approdare agli Stati Uniti, contribuisce a dare alla storia una spigolatura europea che non guasta, come l’oliva nel Martini.” (Paola Casella – mymovies.it)

Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

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