SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A conclusione dell’EXPO’ 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” la Regione Marche – Assessorato Ambiente ha inteso promuovere un Convegno, venerdì 23 ottobre alle ore 17.00 presso il Centro Agroalimentare, prendendo in esame alcuni aspetti inerenti lo stato dell’ambiente marino e delle specie di interesse naturalistico e commerciale, in relazione agli effetti apportati da diversi fattori che concorrono a minare la biodiversità e a creare squilibri negli ecosistemi presenti in Adriatico: l’inquinamento, le pratiche di pesca impattanti, i cambiamenti climatici, l’introduzione, spesso accidentale, di nuovi organismi.
Numerosi progetti anche di livello europeo sono stati avviati per gestire in modo sostenibile le attività che l’uomo esercita nel mare; la Regione Marche in collaborazione con gli Enti di ricerca promuove politiche di sostegno alle attività economiche tenendo conto della ricchezza biologica degli specchi d’acqua antistanti le proprie coste. A tal riguardo lo scenario offerto dalla Strategia Adriatico-Ionica EUSAIR consentirà agli otto paesi aderenti di attivare progetti di area vasta, in particolare riguardo ai settori dell’Economia Blu e della Qualità Ambientale.

Nel contesto del mare Adriatico specie particolarmente sensibili alle trasformazioni in atto possono essere utilizzate come Indicatori Ecologici: ad esempio le tartarughe marine, sono oggetto di tutela da parte della Rete regionale costituita nelle Marche da diversi Enti che provvedono al recupero e alla cura degli esemplari feriti: dei tre Centri di prima accoglienza presenti lungo il litorale marchigiano, quello istituito presso la sede di San Benedetto del Tronto dall’Università di Camerino in partenariato con la Riserva Naturale Sentina svolge un compito di supporto al Centro capofila di Riccione. Peraltro con il progetto europeo TARTA-LIFE di cui è capofila il CNR-ISMAR di Ancona si stanno sperimentando nelle reti da pesca dispositivi confacenti alla sopravvivenza di specie di grande mole come delfini e tartarughe.

Una particolare attenzione poi deve essere posta nella gestione degli specchi d’acqua attraverso la realizzazione di aree marine protette, soluzione patrocinata dall’Università Politecnica delle Marche, sia a piccola che a grande scala, quindi in prossimità di tratti di costa litoranei o di ampi spazi  di mare aperto.

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