Don VincenzoDIOCESI – Un nuovo prezioso e consistente volume dei Quaderni dell’Archivio Storico di San Benedetto del Tronto va ad aggiungersi alla collezione, ormai arrivata al numero venti, che Monsignor Vincenzo Catani, nostro Archivista diocesano, cura ormai dal 2001 su eventi e personaggi della nostra storia locale, fatta probabilmente non da eventi grandiosi e da nomi altisonanti per fama, ma da quelle vicende di bontà e di fedeltà alla vocazione naturalmente cristiana della nostra amata Terra picena, in cui non poche volte i solchi della vita degli uomini e delle donne delle diverse epoche storiche vanno ad intrecciarsi con i più grandi accadimenti del genere umano.
Si tratta della fedelissima trascrizione, quasi una esegesi, di una Visita pastorale molto importante, fatta tra gli anni 1825-1828 nell’allora Diocesi di Ripatransone, dal Vescovo Filippo Monacelli, che fu ordinato nel 1824 quale Pastore della Chiesa ripana, ma fu poi trasferito alla Sede di Pesaro, che allora non era ancora stata elevata al grado di Arcidiocesi metropolitana come ai nostri giorni. Dopo neanche un anno dal suo arrivo in Diocesi il Vescovo Monacelli indisse la sua prima Visita pastorale, che sarà anche l’unica, dal momento che appena quattro anni dopo il suo ingresso sarà chiamato dal Papa a guidare il gregge pesarese, a partire dall’anno 1828.

Una esatta fotografia della Diocesi – come ama definirla nell’Introduzione all’opera il suo stesso autore – di quel periodo di inizio Ottocento, da poco venuta fuori dall’esperienza napoleonica. Di ogni cosa si fa la storia, si attesta lo stato attuale, si evidenziano gli eventuali problemi, si danno consigli, si svelano magagne, si emanano decreti attuativi”. Un invito alla lettura dunque, o almeno alla conoscenza, di questo monumento archivistico che è fondamentale per quanti vogliono conoscere a approfondire lo studio della nostra piccola Chiesa, riflesso di quell’esperienza di Fede e di Carità più grandi che costituiscono l’Orbe cattolico.
Alcune curiosità arricchiscono l’opera e alleggeriscono anche la lettura: le tasse, che a quell’epoca erano all’ordine del giorno (cosa di più attuale???), molti nomi di persone e di contrade, che strappano un sorriso e fanno riflettere sulla moda e sui costumi del tempo, e l’accenno alle opere di arte sacra ancora oggi presenti sul territorio.

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