SodduNel 2014 solamente le mense Caritas hanno distribuito oltre 6 milioni di pasti: aumentano ancora gli italiani che chiedono aiuti alimentari: “Ma non si può combattere la povertà solo con i pacchi viveri.
C’è bisogno di una misura strutturale come il Reddito di inclusione sociale-Reis, che preveda misure e accompagnamento”: lo ha affermato ieri a Roma don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, anticipando alcuni dati del rapporto Caritas sulla povertà (che sarà presentato sabato all’Expo) durante l’incontro dell’Alleanza contro la povertà (di cui fa parte insieme ad altri 35 soggetti), alla vigilia della presentazione, domani, della Legge di stabilità. “Oggi c’è bisogno di politiche mirate e organiche per tirare fuori le persone dalla povertà strutturale – ha affermato -. Ripetiamo di nuovo al governo: qualcosa non è meglio di niente, perché si tradisce il principio costituzionale dell’uguaglianza e non si parte da chi ha più bisogno ma da chi ha più rappresentanza politica”. La proposta dell’Alleanza, ha precisato, “è chiara e realistica, vorremmo fosse condiviso anche il senso di drammatica urgenza della situazione dei poveri in Italia. Siamo qui per costruire un Paese solidale con chiunque, anche con chi viene da lontano, imparando ad essere più umani”. L’Alleanza contro la povertà, composta da istituzioni, sindacati e terzo settore, chiede da tempo l’introduzione del Reis in quattro anni (con trasferimenti monetari e servizi forniti dal welfare locale) a partire dai più poveri fino a diventare una misura strutturale e universalistica per 6 milioni di persone.

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