Foto bambino che disegnaSan Benedetto del Tronto – “Il mio quaderno di disegno” è il titolo di un laboratorio di disegno ideato da un professore di discipline pittoriche e storia dell’arte per le scuole medie e superiori, Luca Parmegiani. Nelle scuole i bambini e ragazzi con difficoltà di vario tipo nell’apprendimento, oggi si chiamano “bes”, cioè con “bisogni educativi speciali” e “dsa”, cioè con “disturbi specifici nell’apprendimento”. Una volta questi bimbi che apprendono in modo “diverso”, venivano emarginati, oggi si cerca di trovare per loro degli insegnamenti ad hoc per aiutarli a superare le proprie difficoltà.

La particolarità di questo progetto è nel fatto che il laboratorio è infatti anche dedicato ai bambini con difficoltà grafico-manuali o più semplicemente, quei ragazzini che si dichiarano rassegnatamente “negati” per il disegno. Si tratta di un “quaderno” da realizzare con grafismi, linee, punti da tratteggiare con la matita, righe per imparare ad andare dritti, coloritura di “labirinti”, punteggiature e tratteggi da eseguire per affinare le capacità manuali, sotto forma di “giochetti” e passatempi.

Oggi, infatti, sempre più spesso i ragazzi, anche se sono “nativi digitali”, con uguale frequenza, trovano difficoltà nell’approcciarsi con semplici attività manuali, come l’uso creativo di una matita, una squadra, una riga, un compasso o le materie plastiche. Queste problematicità se non lette per tempo rischiano di disaffezionare i ragazzi alle attività grafico-manuali o nei casi sensibili di mutarsi in concrete inabilità. Perché sempre più spesso nei bambini e ragazzi avviene questo? Probabilmente perché le “mani” non si usano più, ma vengono utilizzate sempre più spesso le dita per pigiare i tasti touch screen del telefonino o degli apparati elettronici, al posto della manualità tradizionale.

“Il progetto nasce come attenzione di recupero a tutte quelle difficoltà esecutivo- manuali che sempre più spesso riscontriamo nelle nostre case in quanto genitori o nelle nostre classi in quanto docenti. Da tempo in diversi ambiti, educativi e non, è stata approfondita la riflessione sull’importanza di una fase iniziale di “riscaldamento” propedeutica alle diverse pratiche del disegno” ci ha spiegato il prof. Parmegiani, aggiungendo: “I danzatori, i musicisti, non diversamente, raccontano di tutta una fase introduttiva e di “avvicendamento” all’applicazione della tecnica vera e propria. I primi tracciano i “segni e le linee” della danza nello spazio, gli altri con attenzione scientifica sincronizzano la loro sensibilità articolare alla ritmicità del metronomo. Così per il disegno”.

Il progetto-laboratorio: “il mio quaderno di disegno” si rivolge ai bambini degli ultimi anni della scuola elementare (primaria) e della prima media (scuola secondaria di primo grado). In pratica il ragazzo avrà un quaderno da compilare con grafismi, colorare, tracciare, incollare, “sentire” a livello tattile per affinare la propria motricità fine. Il laboratorio è stato presentato in varie scuole del territorio e il metodo verrà altresì promosso a breve tramite associazioni culturali.

Per informazioni sul progetto, inviare una e-mail a: ilmioquadernodisegno@libero.it

 

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