di Paride Travaglini

MONTEPRANDONE- La voglia di stare insieme e di mettersi in gioco, ha decretato il successo di “Grease” il revival del musical per eccellenza, interpretato dai ragazzi della Parrocchia del S.Cuore ed andato in scena presso la sala Giovanni Paolo II a Centobuchi. Tutto è nato da un’idea di Giada Angelini in una riunione del gruppo giovani a maggio, per non perdersi di vista durante il periodo estivo e fare qualcosa di diverso per la Parrocchia.

Una richiesta accolta con gioia dal parroco Don Alfonso e dagli educatori, Laura, Patrizia, Luana, Sonia, felici perchè fatta dai ragazzi stessi. Grazie al coinvolgimento di tante altre persone ed in particolare della famiglia Ascani al completo, che gratuitamente e con passione ha lavorato tutta l’estate al fianco dei ragazzi, si è arrivati al giorno della rappresentazione. Giovani ed adulti insieme hanno dato vita ad una serata bella e frizzante che ha lasciato tanto entusiasmo e voglia di non fermarsi, contagiando sicuramente altre persone e dimostrando che si cresce solamente se si è uniti.

Grease non è altro- affermano gli educatori- che uno spaccato del mondo giovanile. Come 60 anni fa, i ragazzi hanno dentro di loro, sogni e passioni. Oggi magari, fanno solo un po’ più di fatica ad esprimerli, bisogna aiutarli ad essere se stessi e a non smettere mai di sognare e lottare. A questa età i ragazzi sono abbastanza vivaci e tendono sempre a nascondere i loro sentimenti, proprio come il protagonista, Danny, che per mantenere la sua reputazione da “duro” davanti ai suoi amici all’inizio nega l’amore per Sandy.

All’inizio è stata dura, perché non tutti si conoscevano. Poi, col passare del tempo, stando insieme e lavorando tutti per lo stesso obiettivo, alcuni di loro, che all’inizio sembravano i più “duri” si sono piano piano sciolti. Abbiamo capito sin da subito che anche se non lo davano a vedere avevano voglia di fare qualcosa di bello per la nostra parrocchia e credo ci siano riusciti. Apparentemente non c’è alcuna relazione tra Grease e la fede. Però Cristo ci insegna a non guardare alle apparenze: è bene scavare a fondo per arrivare sempre al senso di ogni cosa.

Il fatto di lavorare con loro, passare del tempo insieme ha fatto si che siano nate alcune relazioni con loro e tra di loro! Nella fede la cosa più importante è l’amore, la relazione verso l’altro, stando insieme ad una persona la si conosce meglio e piano piano si creano belle relazioni anche con chi è diverso da te. Noi educatori, con tutti i nostri limiti, abbiamo solo cercato di accogliere questi ragazzi così come sono, abbiamo dedicato loro del tempo per seguirli e accompagnarli in questa avventura. Speriamo che da qui in poi si possano creare altre situazioni che ci permettano con l’aiuto di Dio di accompagnare e a far crescere nella fede questi ragazzi che hanno dimostrato a pieno tutta la loro buona volontà. Speriamo sia l’inizio di un lungo cammino insieme.

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