27_settembre_donclusione_settenario_confraternite 1GROTTAMMARE – Non solo quella di Grottammare, della “Passione e Morte di Gesù e dei Dolori di Maria Vergine”, semplicemente chiamata “dell’Addolorata”, ma anche la confraternita di San Giorgio di Cossignano, quella del SS.mo Sacramento di Monteprandone e quella del Suffragio e Cristo Morto di Cupra Marittima si sono riunite per vivere un momento di fede e di incontro a Grottammare. Occasione è stata la conclusione del settenario dedicato alla Madonna Addolorata, organizzato dalla confraternita locale da secoli e dal parroco di San Pio V, Don Giorgio Carini, ma predicato da Don Guido Coccia. Una messa a San Pio V , celebrata da Don Guido e “colorata” dalle vesti rosse, nere, bianche e celesti delle confraternite intervenute. Sulla scia del lontano Giubileo del 2000, quando per la prima volta tutte le confraternite d’Italia si radunarono a San Pietro vicino a Giovanni Paolo II, Grottammare nel suo piccolo infinitesimale, ha voluto imitare questa bella occasione di preghiera e di ritrovo.

“I dolori di Maria – ha spiegato Don Guido – sono gli stessi di Gesù, ossia i dolori e le sofferenze di Gesù sono i medesimi di Maria, perchè la Chiesa condivide tutto di Gesù Cristo”. Dopo la celebrazione, intensamente vissuta, si è svolta la processione , per dare un segno tangibile del rispetto che si vuole offrire alla Vergine, invocata , in questa particolare occasione, con il titolo di “Addolorata”, cioè Maria che piange sotto la Croce il Figlio ucciso, simbolo della condivisione della sofferenza di tutte le madri e in generale di tutta l’umanità di ieri e di oggi. Al termine, c’è stato un incontro conviviale dove le confraternite hanno avuto modo di fraternizzare. Era presente anche Don Nicola Spinozzi, che accompagnava una di loro. Presso i locali parrocchiali di Sant’Agostino, di cinquecentesca memoria, è stato organizzato un ritrovo frugale per conoscersi e creare “coomunità”, il che risulta essere senz’altro molto positivo, perchè solitamente, i gruppi e le varie organizzazioni ecclesiali, tendono a fare gruppo a se stante e a chiudersi.

Proprio per promuovere il contrario, ci si è voluti riunire tra varie confraternite di diversi paesi dell’ascolano.

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