antico accesso paese alto-copia di s. faviani del quadro di p.palmaroliGROTTAMMARE – Un’emozionante scoperta è stata fatta al paese alto di Grottammare. Durante i lavori di ristrutturazione e sbancamento dell’apice di Via Sant’Agostino- Largo Palmaroli, ad opera del comune di Grottammare, per la riqualificazione del percorso di accesso al “vecchio incasato” , sono infatti emerse delle sostruzioni di incerta datazione. “Siamo andati subito a fare un sopralluogo con i responsabili del cantiere – ci ha spiegato il sindaco Enrico Piergallini, subito contattato quando ci è giunta la voce della scoperta – abbiamo fatto visionare il sito ad un’esperta della soprintendenza ai beni paesaggistici che sovente collabora con noi, la quale però ci ha suggerito di rivolgerci direttamente alla Soprintendenza ai Beni Archeologici, da me subito contattata, per comprendere meglio e datare le strutture emerse”. Per capire di cosa stiamo parlando, è necessario fare un salto indietro nel tempo, al 1778, anno di nascita di Pietro Palmaroli, anno però non certo, lo sottolineiamo – conte e famoso restauratore e pittore dell’800. I Palmaroli, nobili che si dividevano tra il palazzo di Grottammare alta e Roma, hanno avuto in Pietro la notorietà, grazie al restauro famosissimo dell’affresco di Trinità dei Monti, a Roma e di molte altre opere famose. Oltre alla pala di Sant’Agostino a Grottammare nell’omonima chiesa cinquecentesca ( 1517), cioè una Sacra Conversazione con la Vergine, S.Giovanni Nepomuceno e S.Luigi Gonzaga, “timbrata” con lo stemma di famiglia “Palmaroli” e con ogni probabilità restaurata e donata proprio da Pietro alla Chiesa, vi è un dipinto, spesso riprodotto, di cui alleghiamo foto ( appunto di una modesta riproduzione ad opera della scrivente ). Il dipinto in questione raffigura l’esatto punto dove oggi sono state ritrovate le strutture durante i lavori, così com’era nell’800. L’accesso era più basso, vi si vedono i due “fornici” ad arco con fonti, di recente riacquisiti dal comune e ben valorizzati, ma la “Porta Maggiore”, quella cioè da cui si accedeva al borgo vero e proprio, già non c’è più, demolita, come narrano gli storici, in tempo di epidemie, per “arieggiare” il borgo antico. “Non conosciamo la datazione delle strutture – ci ha spiegato il sindaco – certamente intendiamo valorizzarle e sogno un acciottolato con “finestroni” calpestabili da dove sia possibile visionare le strutture recuperate. Faremo un comunicato, dove spiegheremo alla popolazione che per ora il cantiere è fermo, in attesa del sopralluogo della soprintendenza archeologica, a causa del ritrovamento, aspettiamo che essa possa fornirci qualche dato in più. Desidererei , una volta completati i lavori, un cartellone esplicativo con la storia della scomparsa Porta Maggiore, infatti ho fatto sovrapporre la mappa del catasto gregoriano con una più recente, per cercare di capire come era veramente l’originaria via di accesso al borgo, il recupero della storia deve conciliarsi con le esigenze moderne ed è quello che intendiamo fare”. Ora sono tutti in attesa di questo misterioso “muro di testa” ad “L”, forse altomedievale o rinascimentale, ma che potrebbe anche poggiare su strutture più antiche.

Non dimentichiamo le numerose frane che hanno martoriato Grottammare, la più “famigerata” del 1103 e poi quella del 1451, di cui lo storico locale Vincenzo Galiè ha parlato diffusamente in suoi libri. “… si raggiunge la Porta Maggiore del vecchio incasato costruita al fianco est di altra più antica e a base di breccioni parallelepipedi, quivi evidentemente adoprati da altri più vetusti edifici, come osservasi anche in altri punti del paese” ( dalla Guida di Giuseppe Speranza della fine del’800 ). Ora dunque c’è attesa per il “responso” della soprintendenza, a che non mancheremo di divulgare.

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1 commento

  • Achille Sgattoni
    08/10/2015 alle 18:31

    Le fondamenta della porta che è stata ritrovata sono le stesse che si erano perse per l'ignoranza della storia del paese. La porta detta di "fontanelle" fu demolita su richiesta del conte Francesco Palmaroli con l'appoggio di una petizione sulla fine del 1800. Quindi si sappia che sotto l'odierna strada, sono ancora visibili i resti della casa che esistiva sulla vecchia via prima che fosse costruita una scalinata.

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