Galantino“Tante vecchiette parlano di Dio meglio di tanti teologi”. A citare una frase pronunciata dal Papa, durante una omelia a Santa Marta, è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenuto ieri a Piacenza al seminario dei docenti di teologia e degli assistenti pastorali, in corso all’Università Cattolica sul tema: “Quale teologia per una Chiesa in uscita alla luce dell’Evangelii gaudium?”. “Solo una riflessione critica sull’identità della Chiesa, sulla sua vita e sul modo di vivere la sua missione può aiutarla a provare disagio verso stili di vita poco o addirittura antievangelici”, ha osservato il relatore, ricordando che “l’attività teologica nasce nella Chiesa” ed è quindi nella Chiesa “che si deve generare ed educare a una fede adulta e pensata”. “L’elogio della vecchietta capace di parlare di Dio meglio del teologo non è elogio dell’ignoranza e congedo rivolto ad ogni forma di rigoroso pensiero sulla fede”, ha puntualizzato mons. Galantino, ma un invito a recuperare la lezione di Rosmini, il quale esortava “a distinguerle, senza dividerle, scienza e sapienza”. “Una recuperata credibilità e una presenza efficace della teologia richiede soggetti dotti e sapienti, domanda cioè che essa coniughi insieme, già nei maestri, il carattere scientifico e quello sapienziale”, ha concluso il segretario generale della Cei.

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