- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

San Nicola chiude le feste rurali di Patrignone

Don LorenzoDi Lauretanum

MONTALTO DELLE MARCHE – La bella Patrignone, sul finire dei mesi estivi, continua a festeggiare i culti dei Santi celebrati dalle numerose chiese rurali sparse sul suo territorio. Iniziammo in aprile, la Domenica dell’Ottava della Pasqua di Resurrezione, con la Festa popolare in onore della Santissima Annunziata, Titolare dell’antica chiesa non distante dal Civico Cimitero (Solennità che in realtà è il 25 marzo, secondo il calendario liturgico, ma viene da sempre posticipata in quella Domenica dal momento che la data effettiva cade sempre nel Tempo di Quaresima o addirittura nei giorni della Settimana Santa… ), e la Santa Messa celebrata dal Parroco don Lorenzo Bruni; poi è stata la volta della Festa di Sant’Emidio, Vescovo e Martire, nell’omonima chiesa e Contrada, a cui Patrignone è tra l’altro molto legata dai vincoli con la Città di Ascoli Piceno, di cui è Castello fin dalla notte dei tempi… come testimoniano anche numerose altre tradizioni, quali, ad esempio, la partecipazione di una sua delegazione in costume d’epoca alla celeberrima Quintana; quest’anno a celebrarne la Memoria è stato il Collaboratore parrocchiale don Vincent Ifeme. Per terza, solo qualche giorno fa, la Festa della Madonna delle Grazie, nella chiesa detta della Madonna “Tonna”, con la presenza di Padre Alfredo Botticelli, già Amministratore parrocchiale di tutta la realtà patrignonese.

E ieri, 10 settembre, ancora una volta, il ritrovarsi insieme come Famiglia cristiana, per onorare un altro grande Santo della nostra Terra picena, cioè San Nicola da Tolentino, Dedicatario della più moderna delle chiese rurali della Parrocchia e della Contrada più lontana dal centro abitato, a confine con i Comuni di Cossignano e di Castignano, nei territori dei quali infatti sconfinò nei decenni in cui aveva avuto la cura d’anime con un sacerdote incaricato di seguirla. La Santa Messa serale, celebrata nuovamente dal Parroco don Lorenzo, ha raccolto soprattutto la Famiglie della zona intorno alla chiesa, ricostruita poco distante da quella più antica, distrutta nel tempo, e di cui oggi rimane la testimonianza nella sola parte di abside che si può ancora vedere.

Purtroppo anche la chiesa di metà secolo scorso ha problemi di staticità, e ultimamente ha subito più volte sgradite visite di ladri, che hanno a più riprese depauperato la sua dotazione liturgica e i suoi arredi sacri.