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San Benedetto del Tronto verso le elezioni amministrative, l’editoriale del Direttore Pompei

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il caldo estivo sembra non aver distolto i vari partiti a prepararsi per le votazioni amministrative di primavera.
Nella nostra città ogni giorno spunta un nome; il fermento maggiore si avverte nei grandi partiti dove l’abbondanza porta a scontri più eclatanti. Si sta avvertendo il rischio di uno scivolamento verso la logica delle accuse, delle offese, spesso del vilipendio sulla scia di una politica nazionale di cui il Parlamento nazionale fa spettacolo quotidiano. Se si continua così chi si avvantaggerà sarà il partito del non-voto. E’ impressionante il numero di quanti manifestano il desiderio di non andare a votare e lo abbiamo sperimentato nelle ultime elezioni regionali.
Su questo fenomeno che ci allinea a molte nazioni europee, si è poco riflettuto nella ricerca di motivazioni che portano il cittadino non solo all’indifferenza, ma, quello che è ancor peggio, all’avversione politica, favorendo un populismo che, la storia ci insegna, ha procurato sempre danni, spesso irreversibili, nella vita dei popoli.
Da più parti arrivano inviti a noi cattolici per un impegno politico e di tornare a pensare politicamente.
È difficile usare discernimento quando, come oggi avviene, si parte prima dalla scelta delle persone che dai programmi, riducendosi alla fine a promesse che ricordano molto il detto romano panem et circenses, quello meno impegnativo e più eclatante, specie nelle elezioni amministrative.

Ai generosi che intendono impegnarsi in politica, mi permetto di  suggerire la lettura di un libretto edito un decennio fa dalla San Paolo, ma di grande attualità  e che ha come personaggio il mai dimenticato “don Tonino Bello”, Vescovo di Molfetta, ricordato dal suo confratello Luigi Bettazzi. Si possono leggere pagine stupende in cui il Vescovo dei poveri e della pace invita “gli uomini della città impegnati sul versante sociale e politico ad essere UOMINI CAPACI DI MISERICORDIA. E per compiere questa opera di misericordia occorre rimanere fedeli a Dio  e fedeli all’uomo. Ci accingiamo a celebrare l’Anno Santo della MISERICORDIA indetto da papa Francesco.
L’umanità si salverà solo con questo lievito. E per meglio spiegare questo concetto Mons.Bello,  si rifà al teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, il quale nel campo di concentramento nazista il 20 gennaio 1944 scrisse:”Dio e la sua eternità devono essere amati da noi pienamente. Ma questo amore non deve nuocere ad un amore terrestre, né affievolirlo”. E don Tonino aggiunge:”Chi non fa sintesi partendo da questi due punti di fuga, non potrà essere uomo di misericordia. Chi invece di oscillare sistematicamente tra queste due polarità, si cristallizza su una di esse, credente o non credente, tutto può fare meno che il politico. Se afferma di credere solo in Dio, sarà un fanatico, un despota, un assolutista intransigente che fa abuso ideologico di Dio a scopo strumentale. Se afferma di credere solo nell’uomo, sarà un intrigante, un maneggione impastato di squallido pragmatismo, un faccendiere di piccolo cabotaggio”. Segue un esame di coscienza per i politici molto impegnativo che intendo proporre  nel prossimo numero del nostro giornale.