Marco e AnelideDi Massimo Cerfolio

DIOCESI – Abbiamo incontrato Marco e Anelide, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Familiare.

Leggi FOTO Numerose famiglie hanno preso parte, al venticinquesimo convegno organizzato dall’Ufficio di Pastorale Familiare

Marco e Anelide da quanto tempo organizzate il convegno per le famiglie?
Quest’anno è il venticinquesimo anno che viene svolto questo convegno a Montemonaco, e noi succeduti ai coniugi Giancarla e Antonio Barra che per sedici anni hanno portato avanti l’organizzazione del convegno, abbiamo proseguito questa iniziativa perché abbiamo visto che nel tempo ha portato tanto frutto nella vita delle famiglie che hanno partecipato in questi anni.

Cosa vi ha spinto a mettervi a servizio in questo settore?
E’ da quando ci siamo sposati che ci siamo sentiti chiamati a questo servizio, per noi era importante che le famiglie conoscessero Gesù Cristo, perché vedevamo il frutto nella nostra famiglia. Noi abbiamo sempre camminato in tre, io mio marito e Gesù, per cui vedere che la nostra famiglia camminava in maniera felice, ci ha spinti a cercare di rendere felici anche altre famiglie.

Un aspettativa dal convegno e che risultati ci potranno essere?
L’aspettativa del convegno è quella che le famiglie che hanno partecipato decidano di mettersi a servizio del Signore nelle loro parrocchie. Noi desideriamo tanto che prima di tutto coltivino le loro famiglie e che poi aiutare i parroci ad annunciare il Vangelo della famiglia.

Un vostro pensiero personale ed un consiglio alle giovani coppie.
Il nostro pensiero è che Gesù Cristo è la roccia di ogni famiglia, quindi mettere un tempo di preghiera seppur breve, ma che sia radice nella propria casa. Leggere insieme un passo del Vangelo che è alla base della vita cristiana e della vita a due, perché se uno riesce a farsi dono per l’altro, ci riesce soltanto se ha capito da Gesù che amare vuol dire donarsi senza chiedere niente in cambio. Oltre la preghiera consigliamo che le famiglie non restino sole, ma cerchino dei gruppi famiglia nelle parrocchie e si inseriscano, perché il vivere insieme, il crescere insieme è come uno che sale verso la cima di una montagna, a volte la fatica può far tornare indietro, invece quando si sale in cordata si ha la forza di arrivare fino in cima.

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