- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Pierluigi Addarii ricorda Padre Monieri “Uomo forte e risoluto, educatore trascinante, innamorato dell’Eucarestia”

AntonioDi Pierluigi Addarii

DIOCESI – Padre Monieri ci ha lasciato lo scorso 22 agosto.

Era uomo forte e risoluto, educatore trascinante, sacerdote Sacramentino innamorato dell’Eucarestia , di fede autentica e profonda, missionario generoso e instancabile.

Ha dedicato tutta la sua vita agli altri, compiendo scelte di vita coraggiose improntate alla sobrietà e all’attenzione verso i poveri della terra.

Una esperienza di missione in Senegal nel 1964 segnò profondamente la sua vita. Fu il gesto di un lebbroso che, per ringraziarlo della sua presenza in quel luogo di dolore, gli diede un fiore e mormorò un “merci”. P. Monieri da quel momento decise che doveva fare qualcosa per queste persone. Al suo ritorno in Italia diede vita ad un gruppo missionario che poi diventerà il SOS MISSIONARIO.

Innumerevoli le iniziative realizzate da quel lontano ottobre del 1964, ma certamente l’esperienza dei “campi di lavoro” fu tra le più significative. Dal 1970 raccolse gruppi di giovani che, a turno, per due mesi, dedicarono alcune settimane estive a raccogliere frutta offrendo il frutto del loro lavoro per le prime “microrealizzazioni” in Congo. Molti di quei giovani, a distanza di tanti anni, sentono ancora vivo il legame nato in quei giorni e coltivano quello spirito missionario che padre Monieri seppe far risuonare nel loro cuore. In quei giovani, “i ragazzi di padre Monieri”, i nomi del dottor Sapio, dell’ospedale di Masi Marimba, del lebbrosario di La Rive, di Padre Bovio, di suor Dinarosa evocano un periodo della loro vita fortemente impregnato di idealità.

Tra le altre intuizioni di padre Monieri, molti ricordano ancora le “capanne natalizie” in piazza Matteotti, un modo per ricordare che Gesù nasce là dove l’uomo soffre. E poi la partecipazione attiva alle “raccolte Emmaus”, alle marce della pace, a convegni e dibattiti..….

Padre Monieri era anche un grande comunicatore, e seppe fare un ottimo uso dei “media”. Nei suoi numerosi viaggi fece migliaia di fotografie e diapositive e raccolse molto materiale cinematografico. Realizzò due documentari, uno dei quali vinse un premio al Festival di Pesaro.

L’occasionale conoscenza con Adriano Celentano portò padre Monieri a fornire materiale e consulenza per la realizzazione del cortometraggio “Mondo in MI7” .

Nei numerosi viaggi intorno al mondo si è fatto voce dei derelitti del Congo, dell’India, delle Filippine … e grazie alla sua tenacia, al suo impegno, molti progetti di sviluppo sono stati realizzati e tante comunità hanno potuto avere un pozzo, una scuola, un dispensario… Tanti bambini hanno potuto studiare grazie alle “adozioni a distanza”, un gran numero di  piccoli progetti sono stati finanziati con i prestiti ottenuti grazie al “microcredito”, molti lebbrosi hanno potuto essere curati…

Nel 1972 diede vita alla Comunità del Foyer, in località Ciafone nel comune di Offida. L’idea alla base di questo progetto era quella di realizzare una comunità composta da laici e religiosi, che condividessero uno stile di vita sobrio, improntato alla preghiera, accogliente soprattutto verso chi era in ricerca o aveva alle spalle situazioni di sofferenza e dolore.

In questi anni, migliaia di persone si sono rivolte a lui per parlare, riversare nel suo cuore le pene, le angosce, i dolori, la situazioni più difficili.

Padre Monieri ascoltava – sapeva ascoltare – e confortava. La sua direzione spirituale era rigorosa ed esigente, ma nel contempo piena di misericordia e di sincera compassione.

Attivò la scuola di preghiera per svariati anni, frequentata da molti provenienti dal territorio abruzzese e marchigiano.

Al Foyer si sono svolti innumerevoli ritiri, campi vocazionali, incontri di vario genere: sempre padre Monieri ha saputo dare il suo contributo originale ed incisivo.

Proprio per questo suo dono di saper comunicare, veniva richiesto in tutta Italia per predicazioni, animazione di ritiri spirituali….

Ma l’appuntamento per tutti più importante era la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica domenicale al Foyer. Le sue  omelie, le sue riflessioni sapevano entrare nelle pieghe dell’anima…Ogni gesto, ogni segno, ogni passaggio della Liturgia, era valorizzato per riscoprirne il significato profondo.

Con la sua vita padre Monieri ha testimoniato l’Amore di Dio, seminando ovunque del bene e spesso pagando di persona.

Quanti lo hanno conosciuto e stimato lo ricordano con rimpianto nella certezza che “La Madonna dello Sguardo”, alla quale tanto si è affidato in vita, lo accompagnerà ora fra le braccia del Signore.