“La Chiesa deve servire come rifugio spirituale e fisico per i giovani, deve essere il luogo dove la loro irrequietezza possa essere contenuta e la loro curiosità alleviata anche attraverso un’interazione proficua con i coetanei”.
Lo scrivono i vescovi filippini, di fronte al dilagante fenomeno del narcotraffico e dell’uso di sostanze stupefacenti, nella lettera pastorale intitolata “Dipendenza, libertà e discepoli”. Si sono appena conclusi i lavori dell’assemblea plenaria, concentrati proprio sui temi delle dipendenze e della responsabilità dei cristiani di fronte a esse. “Ammettiamo che non stiamo facendo abbastanza per combattere la droga”, riconoscono i presuli, invitando tutte le diocesi e le parrocchie dell’arcipelago a “rinvigorire e a stimolare ancora di più la loro pastorale giovanile”, e gli adulti ad ascoltare i giovani. Alle forze dell’ordine i vescovi chiedono un ulteriore sforzo per contrastare il traffico di droga. Dopo l’esortazione dei presuli, il presidente Benigno Aquino ha ordinato alla Philippine Drug Enforcement Agency di intensificare la campagna contro il traffico di droga nel Paese e a dare priorità al benessere dei giovani. Secondo Ucanews, nel 2014 nelle Filippine 181 minori sono stati salvati in 161 operazioni antidroga e sono state sgominate 114 bande giovanili dedite allo spaccio.

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