Il riferimento alla “violenza di genere”, contenuto nell’articolo 3 punto 16 del maxiemendamento del Governo al ddl sulla “Buona scuola”, è “confuso” ma “pericoloso poiché attraverso di esso potrebbe penetrare nelle scuole l’ideologia di genere; sarebbe stato assai meglio che il riferimento al gender fosse completamente espulso dal testo così come chiesto a gran voce da oltre un milione di persone in piazza lo scorso sabato 20 giugno”. È il pensiero del comitato “Difendiamo i nostri figli” espresso in un comunicato diffuso a seguito dell’approvazione al Senato della riforma della scuola. “Il lavoro fatto da un manipolo di senatori per ottenere dal Governo la garanzia che la teoria di genere non entri nelle nostre scuole – prosegue la nota – è stato certamente buono ma non sufficiente”. Per questo “ci aspettiamo che il Governo adotti con decreto l’ordine del giorno Roccella già presentato alla Camera e che il Ministro Giannini, con una propria circolare, chiarisca definitivamente il ‘no’ ad ogni indottrinamento ideologico”. “Continueremo a tenere informate le nostre famiglie su quanto e come il Governo manterrà la parola data, chiedendo grande coraggio a tutti i parlamentari che si riconoscono in questa battaglia e più ancora in quella che ormai è imminente e che dovrà fermare il ddl Cirinnà”, concludono i dirigenti del comitato “Difendiamo i nostri figli”.

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