di Sara De Simplicio

Domenica 14 giugno a Martinsicuro Via Napoli era allestita a festa. L’occasione era il sacramento della Prima comunione per tredici bambini nella piazza antistante la sede della parrocchia “Madre Teresa di Calcutta”: a fare da cornice palloncini e gazebo, allestiti anche per timore del troppo sole. E invece, come ha simpaticamente sottolineato Don Marco Farina, parroco della stessa, “l’uomo propone ma Dio dispone” e così, insperabilmente, l’aria da afosa è divenuta fresca e gradevole rendendo la celebrazione all’aperto molto piacevole.

Ad assistere con gioia all’importante evento liturgico tutti i genitori, tanti parenti e altrettanti fedeli disposti a circolo lungo le gradinate della piazza: al centro di questa invece l’altare, circondato dai bambini protagonisti della giornata e affiancato dal coro parrocchiale, che ha rallegrato con canti e balli la celebrazione eucaristica. Particolarmente emozionante il momento della preghiera dei fedeli, dove i tredici bambini in procinto di ricevere la Prima Comunione hanno letto i pensieri scritti per i loro genitori, per il loro parroco e per i loro tre giovanissimi catechisti.

Importanti e toccanti anche le parole pronunciate dal parroco Don Marco durante l’omelia, nella quale ha ricordato innanzitutto l’importanza e il vero significato della giornata raccomandando a tutti di non farsi “distrarre” dal contorno e a non distogliere, dunque, l’attenzione dal senso del primo incontro di questi bambini con il Pane della vita, un incontro che illumina e che segnerà una svolta nel loro cammino.

“Il sacramento è una festa, è un’emozione da ricordare perché oggi Dio entra nel cuore di questi bambini e mette un seme come fa l’agricoltore nella terra. E come questo seme ha già dentro di sé la forza innata per crescere senza che esso debba essere aiutato e sorvegliato notte e giorno, così in ognuno di questi ragazzi c’è già pronto un progetto di crescita e di vita che Dio ha pensato per loro e che solo Lui conosce davvero.

Ogni “seme” corrisponde sì ad un programma diverso e specifico, ma comunque per tutti meraviglioso, perché Dio suggerisce solo cose positive e tese all’amore, a differenza del mondo di oggi che è sempre più buio e triste, un esempio negativo che devia e inganna mascherando dietro ad un finto amore solo interessi personali ed ipocrisia. Dobbiamo quindi desiderare che Lui scenda in noi, aprendo il cuore all’Eucarestia e alla potenza dello Spirito Santo e permettendo al Signore di prenderci ed “inglobarci” nel suo infinito amore. Solo così alla fine il seme darà frutto: solo con Lui la nostra vita sarà meravigliosa perché il Signore è il numero uno, l’unico capace di macinare i peccati e trasformare tutte le nostre azioni in continui atti di amore vero. A noi non resta che affidarci a Lui, assecondare la sua volontà, giostrarci tra le difficoltà della vita con la forza che Lui ci conferisce e con l’aiuto della preghiera, un semino importante che di notte lavora in noi. Ricordate che non esistono nella vita esperienze migliori di quelle avute con Gesù Cristo, il figlio di Dio: Lui si è donato a noi con un amore così grande e misericordioso per far sì che i nostri cuori ritrovino la fede e la pace. Il colore della veste che oggi voi indossate, bambini, non è a caso: Gesù sta per rendervi dentro dieci volte più bianchi e puri della vostra tunica perché ciò che conta davvero è lo splendore interno, non tutto il resto”.

Infine, al termine della celebrazione, un canto eseguito dai bambini comunicanti e una sentita e affettuosa raccomandazione da parte di Don Marco ai nonni dei bambini affinché, attraverso il racconto della vita di Gesù e dei Santi, istruiscano e aiutino i loro nipoti a seguire una via diversa da quella che il mondo consiglia, ad andare controcorrente e divenire così giovani cristiani, fonte di gioia, speranza e luce per il mondo.

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