Don CiottiGROTTAMMARE – Fondatore di Libera e del Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti è stato presente al convegno su sport e legalità svoltosi lunedì 1 giugno presso la Sala Kursaal di Grottammare nel corso di USAcli #Sportlab. Lo abbiamo intervistato, ecco le sue parole.

Qual è l’importanza dei giovani in questo periodo di difficoltà? Che messaggio vuole dare?

“Sono loro che ci danno un messaggio che ci chiedono agli adulti di essere delle persone vere, coerenti, credibili. L’ACLI Sport cerca di d’inventarsi di tutto per portare un suo contributo attraverso la pratica sportiva che vuol dire educazione, aiutarli a socializzare, aiutarli a conoscere per diventare persone più responsabili. Il tema della legalità è stato richiamato con forza e bisogna anche dire che la legalità non è l’obiettivo, resta il mezzo, lo strumento per raggiungere un altro obiettivo che si chiama giustizia. La legalità è importante, fondamentale per la crescita e per lo sviluppo della persona umana e per il bene comune e lo strumento è il mezzo. E quindi sono i ragazzi che ci chiedono a noi adulti la continuità nel fare queste cose, che ci chiedono di non dimenticarci che è il “noi” che vince, unendo la condivisione, la corresponsabilità, ma soprattutto ci chiedono di trovare dei punti di riferimento veri, coerenti e credibili. Qui abbiamo incontrato delle belle esperienze, dei bei percorsi, la meraviglia che dimostra che anche in tutti i contesti se si vuole, è possibile costruire i percorsi che danno libertà e dignità alle persone. Questa è la dimostrazione e la pratica sportiva è veramente lo strumento importante e io l’ho visto con il Gruppo Abele in questi cinquant’anni che ha dato una mano a tanta gente anche in situazioni pesanti, difficili, convissuti veramente di grande fatica e di grande sofferenza ed ha dato la possibilità a tanti di ritrovare se stessi, la propria libertà, la propria dignità, delle proprie ragioni di vita. Sono i ragazzi che c’insegnano e ci stimolano, affinché gli adulti siano più veri, più corenti, più credibili e più responsabili”.

A proposito di Libera, lo scorso ottobre abbiamo intervistato il vicepresidente Nando Dalla Chiesa. Chiedo a Lei quali sono i momenti più elevati di questa esperienza e del gruppo Abele. 

Non c’è un momento alto, cinquant’anni di storia, fatta di fatiche, di speranze, di meraviglie, perché è stata data a tante persone la possibilità di trovare un senso, un significato e di essere capaci di riempire la propria vita di vita, di vivere e non lasciarsi vivere. Libera nasce venti anni fa dopo le stragi di Capaci e Via d’Amelio, mette insieme un collegamento di tante, tante associazioni. C’è un obiettivo comune, ognuno ha la propria identità, la propria storia, il proprio percorso. Le ACLI sport fa parte di quella presenza storica, coraggiosa e bella che vuole fare in modo di portare un contributo per la legalità, cioè per la dignità, per la libertà e per la giustizia delle persone. Ed è bello lavorare insieme. 1600 realtà, migliaia di scuole, quasi la totalità delle facoltà universitarie. Libera la trovi in America Latina e in tutta Europa, perché c’è la globalizzazione della criminalità organizzata e della corruzione e ci mettiamo tutti insieme per far crescere il grado di conoscenza e consapevolezza rispetto a questi temi un po’ ovunque. E soprattutto non possiamo dimenticare il grande richiamo di Papa Francesco quando parla della Globalizzazione dell’indifferenza e di fronte alla Globalizzazione dell’indifferenza sulla crosta del pianeta, vogliamo rispondere dandoci una mossa, dobbiamo fare di più e dove possibile farlo insieme”

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