“Crediamo nel teatro, come forma di arte e di espressione che non è passata di moda, anzi è più necessaria di prima, in un contesto umano che ha bisogno di valorizzare e promuovere la capacità di comunicare in modo immediato ed efficace”.
È il saluto di don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali e presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, letto oggi alla presentazione della quarta edizione dei “Teatri del sacro” (Lucca, 8-14 giugno). “Ci siamo perché ci crediamo”, esordisce Maffeis: crediamo “nell’attualità e nella potenza della sacra rappresentazione come patrimonio di cultura da salvaguardare e come forma di evangelizzazione da riscoprire; “crediamo nella valorizzazione del tessuto urbano di una città (specie se magnifica come Lucca) che costituzionalmente si presta ad essere palcoscenico, ma crediamo pure nella forza dirompente della condivisione popolare di momenti culturali alti”.
“Crediamo – aggiunge – in una comunicazione a tutto tondo, che anche nell’ambiente digitale (come accadrà grazie al laboratorio di ‘social media story telling’) può rilanciare e diffondere il fascino e i valori degli spettacoli messi in scena”. “Crediamo – conclude – nei sogni. Degli attori, dei registi, degli autori. Specie se giovani. Perché un mondo che non fosse più capace di sognare e di produrre arte… sarebbe veramente un mondo triste”.

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