FestivalDi Lauro Paoletto

La scommessa continua a essere quella originaria: portare la Parola nelle piazze, intercettare e incrociare le tante domande (spesso drammatiche) che abitano anche il tempo presente.
È il cuore dell’undicesima edizione del Festival Biblico promosso dalla diocesi di Vicenza e Società San Paolo, che dal 21 maggio al 2 giugno affronterà il tema “Custodire il Creato, coltivare l’Umano”. La proposta ricca, diversificata, variamente articolata coinvolgerà quest’anno cinque diocesi: Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Trento. Migliaia di persone ascolteranno conversazioni, assisteranno a spettacoli, visiteranno mostre, parteciperanno a feste, il tutto in un incontro che mostra anche uno dei volti della nostra Chiesa che sa farsi con la gente e per la gente.
Il Festival che parte dalla Bibbia e mette al centro la Bibbia inizia a Rovigo, Padova, Verona e Trento, per terminare poi a Vicenza, città-madre dell’iniziativa, con grandi eventi nel lungo fine settimana del 2 giugno. Diciassette le sedi in provincia di Vicenza che aderiscono al Festival. Oltre 200 gli appuntamenti e molte novità, come l’entrata nel progetto Festival della città di Trento, la nascita di “Esplorificio”, un progetto fatto dai giovani per i giovani che prevede anche un’esperienza di comunità a Vicenza, l’iniziativa Acec che, in ben 14 sale in tutto il Veneto, propone, a biglietto ridotto, pellicole che riflettono sul tema della rassegna.
Le cinque città condivideranno grandi argomenti: dall’economia della relazione, saldamente fondata sull’antropologia biblica, alla fraternità, intesa come elemento per disegnare un futuro economico basato sulla felicità e non sul consumismo sfrenato, dalla custodia e il rispetto delle risorse, tanto umane quanto ambientali, al dialogo interreligioso come rinnovamento del legame tra il divino, l’umano e l’ambiente.
Nel titolo “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” c’è tutta la ricchezza e la forza di una proposta che trova il suo orizzonte e la sua radice proprio nella Bibbia. Il Testo Sacro è fonte inesauribile alla quale si sono dissetati lungo i secoli generazioni e generazioni di donne e uomini e continua a interrogare, a provocare e a incontrare anche l’uomo contemporaneo.
Il filo conduttore di queste giornate richiama a uno degli orizzonti fondamentali di questo XXI secolo.
L’umano nel creato ha davanti a sé possibilità e sfide assolutamente inedite, dove può esaltare il proprio essere immagine di Dio, ma anche può perdersi fino a distruggere sé stesso e il creato. In tale prospettiva l’edizione 2015 del Festival richiama ciascuno a questa responsabilità enorme di cui è necessario essere consci. Anche per tale ragione l’invito che emerge da tutto il programma è di declinare insieme questi due verbi “custodire e coltivare” con passione, consapevolezza, competenza. E insieme perché solo così si risponde pienamente alla vocazione di Dio che ha voluto l’uomo come essere strutturalmente in relazione. E da moltissime persone insieme è nata ed è cresciuta negli anni questa manifestazione che riesce a mobilitare così tante persone attorno alla Parola di Dio.
È questo uno dei “segreti” del Festival Biblico, reso possibile anche quest’anno proprio perché in tanti ci credono e in tanti, con passione e generosità, vi dedicano tempo ed energie. Questa manifestazione rappresenta un patrimonio da valorizzare e sostenere, un modello di rete (e di comunione) di cui andare orgogliosi e al quale, non a caso, in molti guardano con grande interesse. Anche i settimanali diocesani delle cinque diocesi hanno dato un contributo di sinergia a livello informativo con pagine comuni e un inserto di 16 pagine curato insieme e distribuito in più di 40mila copie.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *