Padre Zerai nella sede del Parlamento Ue a Strasburgo, dove oggi è stata votata una risoluzione sulle migrazioni dopo un dibattito in emiciclo, afferma: “Il mio Paese, ad esempio, ti ruba il futuro. Non ci sono possibilità” di vita e di sviluppo, “i giovani vengono costretti alla leva obbligatoria a tempo indeterminato e alcuni miei compagni di studi sono nell’esercito dal 1994. Quali speranze ci possono essere in una dittatura?”. E il sacerdote contesta il fatto che l’Ue abbia stanziato 300 milioni per l’Eritrea: “Nessuno controlla se quei soldi vanno per il bene della popolazione o se finiscono nelle tasche” dei potenti e di chi opprime il suo stesso popolo. Ecco dunque la posizione di Zerai: “Io chiedo che L’Europa cambi rotta e pensi soprattutto a salvare le persone. Ci vuole subito un’altra operazione come Mare Nostrum; in secondo luogo bisogna aprire le ambasciate dei Paesi Ue in Africa per concedere dei visti umanitari e per i ricongiungimenti familiari. Terzo: occorre un vero programma europeo di reinsediamento dei profughi. All’ultimo summit infatti si è parlato di un’azione su base volontaria che interessi 5-10mila persone, ma solo nel 2014 ne sono arrivate 170mila”.

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